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Iovino: "Avellino, poteva scattare l'illecito amministrativo"TUTTO mercato WEB
© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com
giovedì 19 marzo 2020, 12:45Altre news
di Giacomo Principato
per Tuttoc.com

Iovino: "Avellino, poteva scattare l'illecito amministrativo"

Bruno Iovino, direttore generale in pectore dell'Avellino, ha parlato a Radio Punto Nuovo dell'eventuale ripresa dei campionati: "Al momento, attraverso il consiglio di medici e scienziati, nessuno potrà allenarsi prima del 3 aprile, poi se qualcuno vuole fare di testa sua è un irresponsabile - riporta tuttoavellino.it -. E' difficile immaginare scenari o ipotesi sulla ripresa del campionato, è una situazione molto particolare ma si sta lavorando con il massimo senso di responsabilità, alcune decisioni devono essere prese usando il cervello e non il cuore. Non si può superare la data del 30 giugno che è valida per i tesseramenti e i prestiti dei calciatori, una data che non si può superare, a meno che il Coni non emetta una deroga. Al momento non è così, quindi resta quella deadline per terminare la stagione. Io immagino una ripresa a inizio maggio, magari a porte chiuse, giocando ogni tre giorni con uno sforzo notevole. Giocare a porte chiuse è davvero brutto, ma se è un'esigenza non resta altro che rispettarla. In questo caso, intorno al 15-18 aprile potrebbero riprendere le preparazioni e ci sarebbero due mesi a disposizione per completare la stagione. Bene ha fatto l'Uefa a rinviare gli Europei, senza questa decisione sarebbe stata un'altra tragedia. Però come si fa adesso a dire che non si disputeranno i playoff o i playout? Facciamo un passaggio per volta, aspettando il 3 aprile, sperando che la gente rispetti le regole dei medici".

Il dirigente parla poi della sua situazione, rivelando alcuni retroscena sulla società irpina: "Avevo dato la massima disponibilità a Nicola Circelli, avevamo anche firmato un accordo e il tesseramento, che è rimasto sulla scrivania del segretario generale dell'Avellino in attesa degli sviluppi della situazione. Quando ebbi la certezza che si sarebbe concretizzato un cambio di società, concordammo di rimanere fermi sulla mia posizione per vedere se la società voglia depositare o meno il mio contratto in Lega. Qualche amico al vertice ha dato una mano all'Avellino, perché la documentazione non veritiera presentata da un socio è qualcosa di molto pericoloso. Poteva scattare l'illecito amministrativo, invece la cosa è stata piuttosto ridimensionata. Avevamo pronti due preventivi per i sediolini dello stadio, di aziende di Milano e Bologna, e avevamo organizzato tutta la gestione del club. Per rispetto della nuova proprietà, ho detto al segretario e a Circelli di fermare il mio tesseramento, evitando alla nuova proprietà un'eventuale risoluzione del contratto. Ho un ottimo rapporto con Angelo D’Agostino, sono a disposizione della società. L’importante è che l’Avellino non corra rischi come è successo poco tempo fa a causa di un personaggio che qualcuno aveva fatto diventare il principe azzurro...”.