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L'Almanacco del giorno - News, trattative e retroscena del 09/02TUTTO mercato WEB
© foto di Francesco Di Leonforte/TuttoCesena.it
venerdì 10 aprile 2020, 00:00Altre news
di Antonino Sergi
per Tuttoc.com

L'Almanacco del giorno - News, trattative e retroscena del 09/02

Anche per la giornata di oggi la curva dei contagi da Covid-19 si sta attenuando nonostante qualche numero in crescita ma con sempre più guariti e meno ricoveri. Una battaglia che durerà ancora per qualche tempo, le misure restrittive dovrebbero essere prolungate fino al 4 maggio per consentire di agire ancora in sicurezza e non subire una brusca impennata.

Proprio per questo continuano le ipotesi dei club riguardo una possibile ripresa dei campionati, chi vorrebbe ricominciare chi invece desidera ormai fermarsi e non terminare la stagione. Intanto un'idea giunge da Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza. "La cosa più semplice è formulare campionati di Serie A, B e C da 20 squadre professionistiche e poi un campionato cuscinetto che oscilli tra C e D di semiprofessionismo. In Lega Pro non può reggere un sistema da 60 squadre, soprattutto con club che con il virus si sono impoveriti. Oggi il 70% dei calciatori di Serie C guadagna meno di 50.000 euro lordi, che futuro può esserci? Si rischia di far giocare nel campionato di C i ragazzini della Berretti al minimo contrattuale di 20mila euro lordi, ma che senso avrebbe un campionato di C in questa condizione? Meglio ridurlo a venti squadre". 

Fanno discutere anche i protocolli sanitari da attuare in caso di ripresa del campionato come sottolineato nell'intervista a TuttoC dal direttore generale del Piacenza Marco Scianò. "I protocolli sanitari illustrati, in C sono pressoché impossibili da adottare. Pensare il contrario evidenzia un distacco dalla realtà. Ma qui credo che debba prevalere il buon senso e confido che questo prevarrà : non siamo la serie A e non possiamo contare su staff medici a tempo pieno, da noi a Piacenza, ad esempio, tutti i medici sono pressoché irreperibili perché o precettati dagli ospedali (sottolineerei giustamente) oppure loro stessi sottoposti a quarantene per contagio. Si pensi che neanche i medici di famiglia effettuano visite".