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Comitato 4.0: "Nella Legge di Bilancio lo sport è in secondo piano"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 21 dicembre 2021, 12:20Altre news
di Marco Pieracci
per Tuttoc.com

Comitato 4.0: "Nella Legge di Bilancio lo sport è in secondo piano"

Roma, 21 dicembre 2021. Il Governo del premier Draghi pensi anche allo sport. È l’appello lanciato dal Comitato 4.0, costituito da Francesco Ghirelli, presidente Lega Pro, Umberto Gandini, presidente Lega Basket Seria A, Pietro Basciano, presidente Lega Nazionale Pallacanestro, Massimo Righi, presidente Lega Pallavolo Serie A, e Mauro Fabris, presidente Lega Pallavolo Serie A Femminile.

Un appello che arriva proprio durante la fase clou della Legge di Bilancio per ribadire l’urgenza delle società sportive di essere sostenute. “Siamo allo sfinimento, abbiamo manifestato alla Sottosegretaria Vezzali così come a tutte le forze parlamentari le nostre necessità, dal credito di imposta sulle sponsorizzazioni alla dilazione delle scadenze fiscali fino al fondo perduto derivante dalla chiusura degli impianti e dalla riapertura solo parziale” dichiara il Comitato 4.0. “Tuttavia i segnali di queste ore non sono incoraggianti, abbiamo il serio timore che lo sport venga messo in secondo piano e questo vorrebbe dire far saltare definitivamente società sportive già in affanno e, di conseguenza, la funzione sociale che esse svolgono”.

Il Comitato 4.0. ha sempre, e continua a farlo, messo al primo posto il rispetto della salute. Nel contempo esprime anche forte preoccupazione per l’ipotesi di sottoporre a tampone i tifosi già dotati del green pass rafforzato. “Se anche stadi e palazzetti dovessero essere interessati dal provvedimento sarebbe drammatico. Se così fosse, dopo oltre un anno con stadi e palazzetti chiusi e senza misure strutturali, allo sport verrebbero chiesti ulteriori sacrifici che non è in grado di fare. Senza contare che anche quel poco che è stato ottenuto, come il bonus tamponi, ha subìto fortissimi rallentamenti e illogici ostacoli burocratici tali per cui non vediamo ancora un euro”.