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ESCLUSIVA TMW - Dal Canto: "Robur Siena, non è fallimento pilotato: c'è stata negligenza, no cattiveria"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
giovedì 6 agosto 2020, 17:19Serie C
di Claudia Marrone
esclusiva

Dal Canto: "Robur Siena, non è fallimento pilotato: c'è stata negligenza, no cattiveria"

Col senno del poi, è sempre facile parlare, meno facile è parlare quando da un giorno all’altro le cose cambiano repentinamente, senza darti tempo di riflettere: dal playoff alla non iscrizione al campionato, senza troppe parole, questo è stato il risveglio odierno in casa Robur Siena.
Quello che sarà ora del club è tutto da vedere, di certo c’è che i dipendenti e tesserati dovranno rimboccarsi le maniche e andare oltre. In un momento sicuramente molto delicato.
Tra chi si trova in questa situazione, c’è anche mister Alessandro Dal Canto, contattato dai microfoni di TuttoMercatoWeb.com.

Quelle che potevano esser nubi, sono diventate una tempesta: si aspettava questo epilogo?
“Qualche avvisagli c’era stata con il tardivo pagamento degli stipendi di gennaio e febbraio, ma poi ci siamo assestati, disputando anche i playoff e vedendo rispettata, seppur all’ultimo secondo, la scadenza del 15 luglio: che ci fosse qualche difficoltà era chiaro, che sarebbe andata così no. Anche perché nessuno ci aveva avvisati, la presidente aveva garantito almeno l’iscrizione, ed è sempre stata di parola sulle cose dette, stavolta è difficile capire cosa sia successo. Di certo c’è che, con rispetto per tutto, mi sembra una follia che una piazza come Siena non faccia neppure la C”.

Dopo i gloriosi anni con il Monte dei Paschi, non c’è stata vita facile per il club. La mancata cessione può aver compromesso qualcosa?
“Questo è sotto gli occhi di tutti, gli anni di gloria sono passati, ma alla fine, anche riguardo alla cessione ho sentito tante cose, ma non ho visto nessuno fare i fatti: se i possibili acquirenti che hanno sempre parlato avevano i soldi, perché non li hanno tirati fuori? E’ vero poi che la signora Durio aveva sempre garantito di portare avanti la baracca anche senza cedere il club e senza eventuali soci, ma ripeto, di discorsi ne ho sentiti troppi”.


Cosa può aver spinto la presidente a non iscrivere il club?
“Ragioniamo tutti da profani, la verità la sa solo lei. Di una cosa, però, sono certo: non è stato un fallimento pilotato, come hanno scritto in tanti. Queste sono sciocchezze. Se voleva far questo, la Durio non si sarebbe affannata per pagare gli stipendi arretrati e rispettare la scadenza di luglio. Siamo stati tutti penalizzati, ma non vedo cattiveria in tutto ciò: negligenza semmai, quella si”.

Nel suo futuro adesso cosa vede?
“Avevo un biennale con la Robur, in 16 eravamo con contratti pluriennali, e mi sarebbe piaciuto poter programmare qualcosa: quando decisi di venire qui, scegliendo tra altre squadre, mi sentivo sicuro, tutti mi avevano parlato di un club virtuoso. Dispiace sia andata diversamente, ma per il momento non ho niente, vedremo cosa succederà”.