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Pistoiese, disastro-bis. In un assordante silenzio è di nuovo Serie D
Una stagione disastrosa, quella passata, per la Pistoiese, che - 18esima in classifica nel Girone A di Serie C - retrocesse in D; salvo poi essere riammessa per completamento organici ed essere quindi di nuovo ai nastri di partenza della terza serie.
Ma a niente è valsa quella lezione, perché la storia si è ripetuta: classificatasi al 18° posto stavolta del Girone B, la truppa orange si è ritrovata nuovamente in Serie D, quest'anno però perdendo i playout. A niente è valsa la vittoria nella gara di andata, al ritorno l'Imolese ha centrato il successo e, forte del miglior piazzamento in classifica, ha condannato i toscani alla retrocessione.
Non si faccia però appello ai due punti di penalità cancellati agli emiliani, si faccia piuttosto un mea culpa per quel che è stato un misterioso progetto che - tra vari cambi in panchina e cambio societario - non è mai stato probabilmente chiaro, per nessuno. Un progetto non spiegato neppure ieri, quando, dopo l'amaro ko, da parte della società c'è stato un assordante silenzio: la dirigenza ha optato per questa soluzione, il non parlare, aggravando una situazione già precaria.
Il 18 maggio si terrà l'assemblea FIGC che determinerà - tra le altre - i criteri di ripescaggi e riammissioni, ma il futuro in terra pistoiese è da scrivere. Non necessariamente legandosi a quanto accadrà mercoledì.
Ma a niente è valsa quella lezione, perché la storia si è ripetuta: classificatasi al 18° posto stavolta del Girone B, la truppa orange si è ritrovata nuovamente in Serie D, quest'anno però perdendo i playout. A niente è valsa la vittoria nella gara di andata, al ritorno l'Imolese ha centrato il successo e, forte del miglior piazzamento in classifica, ha condannato i toscani alla retrocessione.
Non si faccia però appello ai due punti di penalità cancellati agli emiliani, si faccia piuttosto un mea culpa per quel che è stato un misterioso progetto che - tra vari cambi in panchina e cambio societario - non è mai stato probabilmente chiaro, per nessuno. Un progetto non spiegato neppure ieri, quando, dopo l'amaro ko, da parte della società c'è stato un assordante silenzio: la dirigenza ha optato per questa soluzione, il non parlare, aggravando una situazione già precaria.
Il 18 maggio si terrà l'assemblea FIGC che determinerà - tra le altre - i criteri di ripescaggi e riammissioni, ma il futuro in terra pistoiese è da scrivere. Non necessariamente legandosi a quanto accadrà mercoledì.
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