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Lecco, Sipos: "Adesso tutti sanno che siamo una squadra ostica. E in crescita"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 12:34Serie C
di Claudia Marrone

Lecco, Sipos: "Adesso tutti sanno che siamo una squadra ostica. E in crescita"

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Nel corso della mattinata di A Tutta C, format di TMW Radio interamente dedicato al mondo della Serie C, è intervenuto l'attaccante - nonché capocannoniere - del Lecco Leon Sipos, che ha fatto il punto della situazione dopo la sconfitta di Novara: "Noi guardiamo partita per partita. Certo, questa sconfitta è stato un po' un passo indietro, ma siamo già orientati alla prossima gara. Abbiamo finora ottenuto tanti buoni risultati, siamo contenti e lavoriamo in fiducia, per tornare subito vincenti". Il vostro percorso è iniziato l'anno scorso con l'arrivo di mister Valente: forse nessuno si aspettava il Lecco in seconda posizione, ma le premesse c’erano... "Sì, confermo. Già l’anno scorso, quando è arrivato il mister, abbiamo visto che è un mister preparato, che sa come si lavora, e ogni giorno siamo in campo con tanta intensità. Già da inizio stagione si è visto che siamo partiti bene, e secondo me siamo anche in crescita: la stagione è lunga e possiamo andare ancora più avanti". Per te che vivi da dentro la realtà bluceleste, cosa manca ancora al Lecco per fare un piccolo passo in più? "Forse un pochino di esperienza, siamo una squadra giovane ed è normale che la stessa manchi un po', anche se in certe gare si fa necessaria: non tanto per il gioco, ma per la testa, per restare sempre concentrati. Però penso che con il tempo, come ho detto, cresceremo tutti. Lavoriamo forte con il mister ogni settimana, e ora serve solo tempo. Vediamo: magari già quest’anno arriverà una partita più bella...". Però la squadra più esperta sembra il Vicenza, che da anni insegue la promozione e ha un percorso più strutturato rispetto al vostro. La famiglia Aliberti è da poco tempo nel club... "Sapevamo da subito che il Vicenza sarebbe stata favorita per la vetta della classifica, perché, appunto, hanno esperienza, hanno tutto. Da due anni sono là, primi o secondi, e questo dà confidenza con la categorie ed esperienza per vincere anche le partite che non si dovrebbero vincere. È la squadra da battere, ma la stagione è lunga: siamo solo alla tredicesima partita, quindi c’è ancora tempo per fare bene. Del resto anche quando affrontano noi non pensano, gli avversari, che sia una partita facile". A proposito di poca facilità, sei un cliente scomodo per gli avversari: uno dei migliori attaccanti del girone, lo certificano i numeri. Sei soddisfatto di quello che stai facendo finora a livello personale? "Sì, sono contento. Ma tutto quello che faccio viene dalla squadra, e devo ringraziare prima di tutto i compagni, perché senza la squadra che gioca bene è difficile che un attaccante faccia bene. Può succedere che segni un gol, ma per me prima viene la squadra, poi tutto il resto. Spero solo di continuare così, affinché i numeri possano migliorare per il bene di tutti". Ti mancano solo quattro gol per arrivare a quota dieci. È questo l’obiettivo? "Non guardo i numeri, ma di gara in gara, però mi piacerebbe segnarli dieci gol. Anche se ripeto, devono poi essere funzionali per la squadra. Questa settimana lavoriamo per la prossima gara, con l'intenzione di giocare meglio, con più intensità, per raggiungere la vittoria. Se poi faccio gol, meglio per me, ma prima viene sempre la squadra. E dopo Novara dobbiamo vincere. Il prossimo avversario sarà la Pro Patria, una formazione che ha una classifica completamente diversa dalla vostra. Non sta attraversando un periodo tranquillo, e spesso queste squadre diventano avversarie complicate perché per loro i punti pesano forse ancora di più. "Sì, hai ragione, perché queste squadre che per ora non hanno ottenuto i risultati che volevano sono forse più pericolose per noi. Vengono con grinta, con aggressività, perché hanno pochi punti e vogliono prenderli. Questo significa che noi dovremmo avere più fame, grinta e intensità rispetto a loro, tanto che ci stiamo preparando sui nostri ritmi di sempre. Penso poi che queste partite siano più una questione mentale che tattica. E se dai tutto, come dice il mister, anche il risultato arriva. Forse una partita ti va storta, ma se lavori forte ti meriti i risultati". Magari indirizzare subito la gara potrebbe aiutare: un gol nei primi minuti potrebbe mettere in difficoltà loro e indirizzare tutto a vostro favore. "Certo, segnare il prima possibile aiuta, ma ribadisco che per me la cosa più importante è l’atteggiamento mentale. Se entriamo con la testa giusta, anche dopo 60, 70 o 80 minuti possiamo vincere, perché crediamo nella nostra forza. Se l’atteggiamento è quello giusto dall’inizio, possiamo portarla a casa". Ormai da diverse stagioni giochi nel Girone A: prima Trento, poi Lecco. Però hai conosciuto anche i gironi del sud, con le esperienze a Catania e alla Fidelis Andria. Che differenze ravvisi? "A Catania il primo anno ho trovato un campionato molto fisico, non si giocava tanto ma era più concentrato sull’aggressività e sulla grinta. Nel Girone A invece si gioca più calcio, ci sono più squadre che palleggiano e cercano soluzioni, anche se forse al sud gli stadi son più caldi. Certo, noi a Lecco non ci lamentiamo, la tifoseria è bellissima: lo stadio è quasi sempre pieno e ci danno una grande mano, come un giocatore in più. E anche il presidente, da quando è arrivato, ha fatto un grande lavoro: dobbiamo ringraziare anche lui. Ora vediamo come andrà la stagione, speriamo in positivo e vediamo cosa possiamo fare".