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Marcolini: “Vicenza squadra forte e compatta, può essere l’anno buono per la B”TUTTO mercato WEB
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ieri alle 21:04Serie C
di Daniel Uccellieri

Marcolini: “Vicenza squadra forte e compatta, può essere l’anno buono per la B”

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Michele Marcolini, tecnico che in carriera ha allenato Albinoleffe, Novara e Lumezzane fra le altre ed ex CT della Nazionale maltese, è intervenuto nel corso dell'appuntamento pomeridiano di A Tutta C, trasmissione in onda su TMW Radio e su Il 61, canale 61 del digitale terrestre. Mister, partirei dal Vicenza, una piazza che conosce bene. Nel Girone A sembra la squadra più avvantaggiata dei tre gironi, con un piccolo solco già scavato sulle inseguitrici. Può essere l’anno buono per il ritorno in Serie B? "Credo proprio di sì, e onestamente me lo auguro. Vicenza è una piazza importante, che merita un palcoscenico all’altezza della propria storia. Negli ultimi anni ha sempre trovato una squadra che alla fine l’ha spuntata, ma stavolta può davvero essere l’anno giusto. La squadra è forte, l’allenatore altrettanto: ha dimostrato, soprattutto la scorsa stagione, di saper vincere. Sta costruendo un gruppo compatto, che subisce poco o nulla. Penso che abbia pochi rivali, anche se l’Union Brescia darà battaglia fino alla fine. A oggi, però, vedo il Vicenza come grande favorita". Restando nel Girone A, si aspettava un inizio così complicato per il Cittadella? Ora si è ripreso, ma ha pagato lo scotto di una retrocessione inattesa. "Sì, perché il Cittadella era ormai una realtà consolidata in Serie B, spesso presa a modello per la capacità di costruire squadre competitive pur con budget ridotti. L’anno scorso forse era il momento in cui meno ci si aspettava una retrocessione, e invece è arrivata. Anche se parliamo di un club equilibrato, il contraccolpo si è fatto sentire. Iori è un buon allenatore, ma ha dovuto gestire le conseguenze di quella retrocessione. Adesso, però, la squadra si è ripresa: i valori ci sono e i risultati stanno arrivando. La società ha sempre avuto equilibrio, e Iori, che da giocatore è stato un simbolo, sta ripagando la fiducia con il lavoro". Che stagione si aspetta invece da Novara e Albinoleffe? "Il Novara è una piazza ambiziosa. Con Zanchetta in panchina, un mio ex compagno, sta trovando la propria dimensione. Ha pareggiato tanto, ma dopo l’ultima vittoria può davvero stabilizzarsi in zona playoff. È una società seria, con giovani interessanti e giocatori di categoria. L’Albinoleffe, invece, era partita molto bene, ma ora attraversa un periodo più difficile, con quattro sconfitte e un pareggio. Conosco bene quell’ambiente, e so che sa mantenere equilibrio. Sono certo che si riprenderà e tornerà a lottare per i playoff". Dopo tanti anni in Italia, ha avuto un’esperienza internazionale con Malta. Come è nata e che cosa le ha lasciato? "È nata un po’ a sorpresa. Durante i Mondiali fui contattato direttamente dal presidente federale, poi ci furono diversi colloqui e trovammo l’accordo. Allenare una nazionale è stato un onore e un’esperienza meravigliosa. Malta è una piccola realtà, ma con una federazione che investe e strutture di livello. Dal punto di vista personale è stato entusiasmante: mi ha permesso di affrontare nazionali molto forti e, soprattutto, di sfidare due volte l’Italia — una con Mancini e una con Spalletti. Giocare contro gli Azzurri a Bari, dove avevo giocato da calciatore, è stata un’emozione speciale. La Nations League è stata formativa: diversa dall’esperienza da allenatore di club, perché manca il contatto quotidiano con i giocatori, ma il mondo delle nazionali è affascinante". Chiudiamo con l’Atalanta, club che conosce bene. È ufficiale l’arrivo di Raffaele Palladino dopo l’esonero di Juric. È l’uomo giusto per rilanciare la Dea? "Lo dirà il campo, ma credo di sì. Palladino ha dimostrato a Monza e poi a Firenze di essere un tecnico preparato. Per caratteristiche si sposa bene con la filosofia dell’Atalanta: calcio aggressivo, propositivo, identitario. Da ex atalantino, mi auguro davvero che la Dea possa tornare presto nelle posizioni di vertice. Era bellissimo vederla lì".