Ternana, Claudia Rizzo: "Il futuro del calcio è anche femminile, le cose stanno cambiando"
"Ci sono ancora dei preconcetti, perché il calcio è stato a lungo un mondo maschile, ma credo che le cose stiano cambiando. Le donne possono portare un punto di vista diverso, un valore aggiunto anche in questo campo". Così Claudia Rizzo, presidente della Ternana, intervistata dal The Guardian.
A 23 anni, Rizzo ha fatto la storia. A settembre l’imprenditrice è diventata presidente della Ternana Calcio, club umbro di Serie C, prima donna nei cento anni di storia della società a ricoprire questo ruolo. "È una grande responsabilità, ma anche un’opportunità per portare qualcosa di diverso" spiega. "Voglio dimostrare che le donne possono guidare nel calcio così come in qualsiasi altro ambito".
"Ho iniziato come piccola imprenditrice nel settore agricolo insieme alla mia famiglia, a Noto, in Sicilia" racconta. "Allo stesso tempo ho cominciato a lavorare nelle nostre cliniche, quindi i miei campi principali erano la sanità e l’agricoltura. Il calcio, però, è sempre stata una vera passione, da tifosa. Poi è arrivata questa opportunità, grazie alla mia famiglia, e ho deciso di coglierla. A questa età credo sia giusto rischiare e buttarsi nelle cose; è stato così anche per l’agricoltura. Non si nasce agricoltori o imprenditori, lo si diventa".
Nonostante il peso del nome della sua famiglia, Claudia è determinata a imporsi come presidente autonoma. "Sto imparando a gestire quasi completamente il club" dice. "Per me è importante dimostrare che non sono qui solo per la mia famiglia. Sono qui per lavorare, imparare e guadagnarmi il rispetto".
Rizzo è cresciuta in un ambiente dove il calcio era di casa. "Andavo allo stadio con mio padre quando ero piccola. Quando sono nata, mio padre ha fatto i complimenti a mia madre non tanto per aver partorito, ma perché l’ha fatto lo stesso giorno in cui la sua squadra ha vinto lo scudetto! Quindi sì, sono cresciuta col calcio. È un mondo affascinante, pieno di emozioni, a volte belle e a volte dure, ma sempre stimolanti".
"Abbiamo un obiettivo" sorride, "ma per scaramanzia non lo dirò. Il settore giovanile è il nostro futuro: i ragazzi hanno bisogno di guida, sostegno e dell’ambiente giusto per crescere".
Le sue parole rispecchiano il suo stile di leadership: composto, pratico ma con un forte senso di appartenenza. "Vedo la gioventù come una forza" dice. "Ti permette di portare idee fresche e un approccio moderno. Alla Ternana è importante costruire un ponte tra le nuove e le vecchie generazioni, mantenendo viva l’identità del club. Voglio fare bene qui e soddisfare le aspettative dei tifosi, della squadra e dello staff. Se questo mondo continuerà ad accogliermi e saprò dimostrare il mio valore, mi piacerebbe vedermi tra vent’anni ancora presidente, magari anche di un altro club. Chissà".
Torna infine sul tema che ha aperto la conversazione, quello che definisce la sua storia nel calcio e in Italia. "La chiave è mandare un messaggio chiaro: il calcio non è solo per uomini" conclude Rizzo. "Non serve essere un uomo per gestire una squadra o lavorare nella dirigenza sportiva. Il futuro è femminile, e poco a poco il calcio accoglierà sempre più donne capaci di dare al gioco energia nuova e una spinta positiva in avanti".
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