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Pontedera, ogni (fantastica) maledetta domenica
Il nuovo tunnel che dagli spogliatoi porta al campo, le 200 presenze del capitano, un secondo posto da difendere cercando di accorciare dal primo, l'avversario più temibile del campionato: una domenica intensa quella che aspettava il Pontedera, ogni maledetta domenica, come recitava il famoso film diretto da Oliver Stone. Che si è poi risolta nel migliore dei modi.
A conclusione di un girone di andata strepitoso, che alla truppa di Ivan Maraia ha consegnato 36 punti, il pari in rimonta con il Monza e un -10 proprio dalla capolista brianzola: che, come spesso viene detto, ha magari già vinto il campionato... ma sognare non costa nulla.
Restyling del "Mannucci" - Un nuovo tunnel che dagli spogliatoi porta al rettangolo verde dello stadio, inaugurato proprio ieri alla presenza dell'amministrazione comunale, della stampa e degli sponsor granata che hanno reso possibile ciò (Dario Gronchi di Beesco, Roberto Posarelli di Esanastri e Filippo Giuntini della Ditta Giuntini). Parola al presidente Paolo Boschi: "E' stato fatto un lavoro straordinario, che ci tenevamo a fare per i 50 anni dell' "Ettore Mannucci". Per noi è stato un qualcosa di fondamentale. Un grazie a tutti gli sponsor, a chi si è prodigato per renderlo così bello e a Rocco Morgante, il nostro storico custode, che ci è sempre stato vicino supportandoci in ogni iniziativa".
La partita - Un Monza che ha cercato di dominare la gara, ma che ha avuto anche paura dell'avversario. Perché il Pontedera non si è tirato indietro, e per due volte ha rimesso in piedi il match, frenando la corsa della capolista, che avrebbe potuto dare ulteriore allungo a una classifica comunque favorevole per i brianzoli. "Non abbiamo vinto, ma questa è una gara da ricordare, la squadra è rimasta in partita per tutto il tempo e abbiamo avuto la forza di pareggiarla. Una prestazione di cuore, coraggio e sacrificio, giusto premio per la squadra. E' una partita consegnata alla storia", le parole del mister granata a margine del match.
Le 200 presenze del capitano - La corsa sfrenata dai suoi tifosi con quella maschera a proteggere il volto "gravato" da un precedente infortunio, un urlo liberatorio e la carica data all'intero "Mannucci": serve altro per descrivere capitan Andrea Caponi? Questa è forse l'immagine che meglio lo rappresenta, proprio nel giorno in cui è stato omaggiato con una targa per le sue 200 presenze in maglia granata.
A conclusione di un girone di andata strepitoso, che alla truppa di Ivan Maraia ha consegnato 36 punti, il pari in rimonta con il Monza e un -10 proprio dalla capolista brianzola: che, come spesso viene detto, ha magari già vinto il campionato... ma sognare non costa nulla.
Restyling del "Mannucci" - Un nuovo tunnel che dagli spogliatoi porta al rettangolo verde dello stadio, inaugurato proprio ieri alla presenza dell'amministrazione comunale, della stampa e degli sponsor granata che hanno reso possibile ciò (Dario Gronchi di Beesco, Roberto Posarelli di Esanastri e Filippo Giuntini della Ditta Giuntini). Parola al presidente Paolo Boschi: "E' stato fatto un lavoro straordinario, che ci tenevamo a fare per i 50 anni dell' "Ettore Mannucci". Per noi è stato un qualcosa di fondamentale. Un grazie a tutti gli sponsor, a chi si è prodigato per renderlo così bello e a Rocco Morgante, il nostro storico custode, che ci è sempre stato vicino supportandoci in ogni iniziativa".
La partita - Un Monza che ha cercato di dominare la gara, ma che ha avuto anche paura dell'avversario. Perché il Pontedera non si è tirato indietro, e per due volte ha rimesso in piedi il match, frenando la corsa della capolista, che avrebbe potuto dare ulteriore allungo a una classifica comunque favorevole per i brianzoli. "Non abbiamo vinto, ma questa è una gara da ricordare, la squadra è rimasta in partita per tutto il tempo e abbiamo avuto la forza di pareggiarla. Una prestazione di cuore, coraggio e sacrificio, giusto premio per la squadra. E' una partita consegnata alla storia", le parole del mister granata a margine del match.
Le 200 presenze del capitano - La corsa sfrenata dai suoi tifosi con quella maschera a proteggere il volto "gravato" da un precedente infortunio, un urlo liberatorio e la carica data all'intero "Mannucci": serve altro per descrivere capitan Andrea Caponi? Questa è forse l'immagine che meglio lo rappresenta, proprio nel giorno in cui è stato omaggiato con una targa per le sue 200 presenze in maglia granata.
Pontedera
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