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Pellizzari: "Con Legnago esordio top. Il gol? Azzardo: saprei rifarlo così!"
Un anno sicuramente particolare, quello che va da settembre 2019 a settembre 2020, per Stefano Pellizzari: dall'esperienza con il Ravenna alla promozione in B con la Reggiana, fino ai giorni da svincolato. Quelli passati prima dell'accordo con il neo promosso Legnago, che per la difesa ha deciso di puntare sul classe '97: che all'esordio ha ripagato in immediato il club, siglando il gol che è valso il primo punto tra i pro dei veneti.
Un mix di emozioni che il giocatore ha raccontato ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com.
Due giorni dalla prima gara giocata, testa già alla prossima. Ma come giudichi, a mente fredda, l'esordio del Legnago tra i pro?
"Inizialmente abbiamo dovuto prendere un po' confidenza con il campo, i primi minuti infatti non li abbiamo gestiti benissimo, ma poi abbiamo preso le nostre misure, palla a terra sappiamo giocare molto bene, e nel secondo tempo siamo definitivamente usciti dal guscio, non regalando niente ma anzi, potendo forse anche raccogliere più di quanto abbiamo portato a casa. Però nel complesso è stata una gara positiva, sono soddisfatto".
Anche perché il punto conquistato è anche merito tuo: un gran gol allo scadere, da attaccante!
"E' stata davvero una bella emozione, sono andato a botta sicura ma credevo che la palla andasse nella direzione opposta! (ride, ndr) Non avevo neppure capito fosse entrata, poi vedevo che tutti esultavano e allora mi sono reso conto di quanto fatto".
Una gran botta a distanza ravvicinata, sotto la traversa: riusciresti a farlo di nuovo?
"Gran bella domanda! (ride ancora, ndr). Ma azzardo e dico di si, mi piace ogni tanto spingermi sotto porta".
Del resto, "gli dei, amigo"! Quella frase che sembra portarti tanto bene...
"Mi rimase impressa dagli anni nel settore giovanile della Juventus. Ferrarini, il motivatore di Bonucci la ripeteva spesso, e con il mio migliore amico e Minelli ce la siamo detta tantissime volte, fino poi a stamparmela in testa nel periodo alla Reggiana. Per dirla più in gergo, come canta Marracash, "mai per caso nulla accade": ecco, gli dei".
A Reggio Emilia non hai trovato molto spazio. Come è stato riassaporare il campo dopo una stagione sicuramente particolare?
"Ero reduce dall'esperienza a Ravenna, arrivai a Reggio Emilia, la mia città, con il solo intento di vincere, del resto non mi importava: volevo vedere la Reggiana in B. E' chiaro che avessi voglia di giocare adesso, di rimettermi in discussione, ho tante motivazioni dentro, ma è stato un esordio diverso dagli altri anni: emozionante si, ma con più consapevolezze. Mi sento maturato, gestisco meglio le sensazioni che il campo dà, e questo sicuramente fa la sua parte. L'importante è comunque conservare la voglia di migliorarsi sempre".
A proposito: dopo il fattaccio (in occasione del match con la Reggiana, lo scorso anno, si fece fotografare nella curva emiliana) ritroverai il Ravenna...
"Ci tengo nuovamente a precisare che quella storia Instagram, che mi ritraeva con gli amici di infanzia nella curva della Reggiana quando ero un tesserato del Ravenna, proprio in occasione dello scontro tra le due, è stata una ragazzata, ma non ho fatto niente con cattivi intenti. A Ravenna sono stato benissimo, è stata una tappa importante per la mia crescita, e mi fa molto piacere vedere che hanno comunque mantenuto la categoria. E' chiaro però che il mio presente si chiama Legnago, darò tutto per questa maglia".
Dove può arrivare il Legnago?
"Non era scontato, ma anche nelle amichevoli abbiamo sempre avuto un buon atteggiamento, il giusto piglio. Se continuiamo su questa strada, possiamo giocare grandi gare, dimostrando che abbiamo idee e identità".
Un mix di emozioni che il giocatore ha raccontato ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com.
Due giorni dalla prima gara giocata, testa già alla prossima. Ma come giudichi, a mente fredda, l'esordio del Legnago tra i pro?
"Inizialmente abbiamo dovuto prendere un po' confidenza con il campo, i primi minuti infatti non li abbiamo gestiti benissimo, ma poi abbiamo preso le nostre misure, palla a terra sappiamo giocare molto bene, e nel secondo tempo siamo definitivamente usciti dal guscio, non regalando niente ma anzi, potendo forse anche raccogliere più di quanto abbiamo portato a casa. Però nel complesso è stata una gara positiva, sono soddisfatto".
Anche perché il punto conquistato è anche merito tuo: un gran gol allo scadere, da attaccante!
"E' stata davvero una bella emozione, sono andato a botta sicura ma credevo che la palla andasse nella direzione opposta! (ride, ndr) Non avevo neppure capito fosse entrata, poi vedevo che tutti esultavano e allora mi sono reso conto di quanto fatto".
Una gran botta a distanza ravvicinata, sotto la traversa: riusciresti a farlo di nuovo?
"Gran bella domanda! (ride ancora, ndr). Ma azzardo e dico di si, mi piace ogni tanto spingermi sotto porta".
Del resto, "gli dei, amigo"! Quella frase che sembra portarti tanto bene...
"Mi rimase impressa dagli anni nel settore giovanile della Juventus. Ferrarini, il motivatore di Bonucci la ripeteva spesso, e con il mio migliore amico e Minelli ce la siamo detta tantissime volte, fino poi a stamparmela in testa nel periodo alla Reggiana. Per dirla più in gergo, come canta Marracash, "mai per caso nulla accade": ecco, gli dei".
A Reggio Emilia non hai trovato molto spazio. Come è stato riassaporare il campo dopo una stagione sicuramente particolare?
"Ero reduce dall'esperienza a Ravenna, arrivai a Reggio Emilia, la mia città, con il solo intento di vincere, del resto non mi importava: volevo vedere la Reggiana in B. E' chiaro che avessi voglia di giocare adesso, di rimettermi in discussione, ho tante motivazioni dentro, ma è stato un esordio diverso dagli altri anni: emozionante si, ma con più consapevolezze. Mi sento maturato, gestisco meglio le sensazioni che il campo dà, e questo sicuramente fa la sua parte. L'importante è comunque conservare la voglia di migliorarsi sempre".
A proposito: dopo il fattaccio (in occasione del match con la Reggiana, lo scorso anno, si fece fotografare nella curva emiliana) ritroverai il Ravenna...
"Ci tengo nuovamente a precisare che quella storia Instagram, che mi ritraeva con gli amici di infanzia nella curva della Reggiana quando ero un tesserato del Ravenna, proprio in occasione dello scontro tra le due, è stata una ragazzata, ma non ho fatto niente con cattivi intenti. A Ravenna sono stato benissimo, è stata una tappa importante per la mia crescita, e mi fa molto piacere vedere che hanno comunque mantenuto la categoria. E' chiaro però che il mio presente si chiama Legnago, darò tutto per questa maglia".
Dove può arrivare il Legnago?
"Non era scontato, ma anche nelle amichevoli abbiamo sempre avuto un buon atteggiamento, il giusto piglio. Se continuiamo su questa strada, possiamo giocare grandi gare, dimostrando che abbiamo idee e identità".
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