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TMW - Olbia, partnership col Mater Hospital. Marino: "La sanità preserva singoli e costi dei club"TUTTO mercato WEB
© foto di Ufficio Stampa Olbia Calcio
venerdì 23 ottobre 2020, 14:04Serie C
di Claudia Marrone

TMW - Olbia, partnership col Mater Hospital. Marino: "La sanità preserva singoli e costi dei club"

Giornata di conferenza stampa in casa Olbia. Il club gallurese, con il Mater Olbia Hospital, ha infatti presentato la partnership che lega le due realtà olbiesi, con particolare attenzione alla collaborazione medico-scientifica e ai progetti di ricerca attivati tra la società e la struttura ospedaliera in materia di riabilitazione cognitiva e di miglioramento della comunicazione e delle relazioni all’interno del gruppo squadra attraverso l’utilizzo della piattaforma Relate Perform, rappresentata dal cofondatore Justin Grantham, in collegamento da Tokyo.

Oltre agli esponenti della struttura sanitaria Vincenzo Maria Saraceni (direttore unità operativa di riabilitazione Mater Olbia) e Rocco Bellantone (CdA Mater Olbia), hanno poi preso parte alla conferenza Lucio Rispo (responsabile Italia Qatar Foundation Endowment), il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli e alcuni esponenti dell’Olbia: il presidente Alessandro Marino, mister Massimiliano Canzi e lo psicologo della squadra Francesco Piras.


Prende parola il numero uno dei bianchi Marino, anche per parlare del progetto di collaborazione medico-sportiva scientifica Mater Olbia Sport Lab: “Stiamo vivendo un momento storico particolare, che rende complesso il far sport, senza l’assistenza delle strutture sanitarie non sarebbe stata gestibile l’attuazione dei protocolli: per noi è stato fondamentale il supporto del Mater Olbia. Speriamo chiaramente che tutto torni presto alla normalità, ma il supporto delle strutture ospedaliere è comunque importante per gli sportivi, per garantire loro un benessere psicofisico nei momenti più duri della carriera, come può essere un infortunio, che va gestito. Il numero di recidive, a esempio dopo la ricostruzione del crociato, ce ne sono tante, ma dobbiamo cercare di evitarle: per questo è importante affidarsi a strutture sanitarie di livello. Si preserva il singolo ma anche il bilancio della società. E il Mater Olbia, anche in questo caso, ci dà una grossa mano”.
Gli fa eco il presidente della Lega Pro Ghirelli: “Sarei stato felice di presenziare anche personalmente, e non solo in video, alla conferenza. Purtroppo non posso benedire, non è nelle mie facoltà, ma davvero voglio dire grazie a questo progetto, che sposa la filosofia della Lega Pro per quanto riguarda prevenzione, sanità, benessere, valorizzazione del territorio. Un plauso all’Olbia Calcio, al Mater Olbia Hospital e a tutti coloro che hanno dato vita alla partnership, un “gioco di squadra”, un’unione di competenze ed eccellenze al servizio della salute, del benessere, dello sport e del calcio. E’ questo un progetto ambizioso e innovativo che rende ancora più forte la relazione tra il club e il territorio, è tornato il calcio che fa bene al paese, perché questi studi e sperimentazioni fatte attraverso il calcio possono poi andare a beneficio del tessuto cittadino, e questo è un dato importante. Come Lega che vuol essere la Lega dei servizi per i club, vorremmo fare una convenzione che riguardi le stesse società: con il Qatar abbiamo un antico rapporto, per la lotta al match fixing collaboriamo con questa nazione, si potrebbe magari sviluppare altro”. Una nota va poi sui protocolli e la tanto chiacchierata bolla in stile NBA per tutelare le squadre dal Covid-19: “Se prendiamo il caso di Palermo-Turris, il rosanero, dopo le riscontrate positività e il suggerimento dell’autorità sanitaria locale, ha utilizzato questo sistema, e io vorrei avere, per adottarla, le risorse finanziarie che ha il basket americano. Per noi deve essere chiaro che gli stadi sono chiusi, non ci sono introiti dai botteghini, gli sponsor hanno problemi non avendo impianti sportivi aperti, il protocollo sanitario costa: con grande senso civico, però, i presidenti dei club si sobbarcano questi costi e disagi, ma è evidente che se non arrivano aiuti a dicembre-gennaio rischiamo il collasso” .

Ha poi chiuso il tecnico dei Guardiani del Faro Max Canzi: “Il lavoro del mister non è solo quello di allenare i giocatori, metterli in campo e fare risultato, prima c’è molto altro, e tra le cose più importanti ci sono i rapporti e la comunicazione, che deve arrivare anche fuori dalla squadra. Trovare anche strumenti tecnologici che favoriscano questi processi è molto utile, ma anche lo psicologo, come abbiamo noi, aiuta tantissimo: è un progresso che aiuta, diventa parte del processo di allenamento. Il campo è la parte importante, indubbiamente, ma anche il contorno assume un ruolo sempre più di primo piano”.