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ESCLUSIVA TMW - Ragatzu: "Dopo Cagliari, volevo rilanciarmi: Olbia era il posto giusto per farlo"TUTTO mercato WEB
giovedì 3 dicembre 2020, 14:04Serie C
di Claudia Marrone
esclusiva

Ragatzu: "Dopo Cagliari, volevo rilanciarmi: Olbia era il posto giusto per farlo"

Non chiamatelo figliol prodigo, se con questo termine si intende, come riferisce Wikipedia, “un figlio che ritorna a casa dopo aver sperperato le sue ricchezze; l'espressione ha anche acquistato un senso più ampio in riferimento a chi non segue le aspettative di chi lo ha iniziato alla vita o ad una carriera”.
Perché Daniele Ragatzu non è niente di tutto ciò. E’ semmai un figlio che, dopo un anno a Cagliari, è tornato nella “sua” Olbia cresciuto, maturato umanamente e tecnicamente e smanioso di rilanciarsi, a dimostrazione che non è la categoria che determina chi siamo: pronti via, scintille immediate alla prima gara, i sardi hanno subito cambiato volto. Un singolo fa la differenza? Spesso si, è il quid in più. Specie se con l’estro di chi, come il classe ’91, è nato “dieci dentro”, “El Diez” come si dice oggi.
L’attaccante si è raccontato ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com.

Uno tra i nomi più chiacchierati sul mercato, il tuo: perché la scelta di tornare a Olbia?
“Olbia per me è una seconda casa, avevo già vissuto anni importanti in Gallura: volevo dare una mano alla squadra e volevo rimettermi in discussione. Era qui il posto giusto per farlo”.

Dopo un anno di lontananza, che ambiente hai trovato al “Nespoli”?
“Un ambiente molto tranquillo, un bel gruppo nel quale mi sono ambientato subito: tanti ragazzi già li conoscevo, ma ho legato velocemente anche con i nuovi. Siamo una bella squadra, c’è tanta qualità, e forse anche qualche elemento esperto in più rispetto a due anni fa: chiaramente noi vecchietti, per così dire, dobbiamo dare una mano ai giovani, sono ragazzi che hanno un futuro e che possono dare un contributo alla causa. Basti vedere Pitzalis, Biancu, Gagliano, Ladinetti. La classifica attuale è bugiarda, possiamo migliorarla”.

Dove può quindi arrivare l’Olbia, almeno da qui a gennaio?
“Questo lo vedremo di gara in gara, l’importante è continuare a lavorare come stiamo facendo. Stiamo giocando bene, e le qualità vengono fuori”.

Anche le tue. Emerse però anche in Serie A con il Cagliari…
“E’ stata una grande soddisfazione tornare a Cagliari dopo 8 anni, ed è stato bellissimo trovare il gol in Serie A, una grande emozione. Ho dato il massimo, mi sono impegnato, poi però non si è trovato un accordo per proseguire: non ho però rimpianti”.


Rifaresti quindi tutto quello che hai fatto?
“Si, non ho nessun pentimento o appunto rimpianto. Ho dato il mio contributo quando sono stato chiamato in causa, rifarei tutto alla stessa maniera”.

E’ stata però dura trovarsi per dei mesi senza squadra?
“Per un calciatore è ovvio che non sia semplice, ma mi sono sempre allenato con mio padre e mio fratello Mauro, mi hanno dato la forza di non arrendermi mai e perseguire i miei obiettivi e i miei sogni. La mia famiglia e mia moglie mi sono stati molto vicini, è stato un supporto importante”.

Il sogno Serie A si è già coronato. Altri sogni da tirare fuori dal cassetto?
“Voglio cercare di crearmi quel futuro che la mia famiglia spera per me, e dare soddisfazione a mio papà. Se lo merita”.

Un sogno per i tifosi: rivederti con il 10! Non ce ne voglia Giandonato…
“(ride, ndr) Anche Manuel è forte, può tenerlo per ora, ne riparleremo più avanti! (ride di nuovo, ndr) Il 30 però è per me un numero importante, è stato il primo che ho avuto a Cagliari otto anni fa: speriamo sia di buon auspicio”.