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Colombo: "Il mio non è un addio, perché non potrò mai dire addio alla Pro Sesto"TUTTO mercato WEB
mercoledì 25 maggio 2022, 00:19Serie C
di Claudia Marrone

Colombo: "Il mio non è un addio, perché non potrò mai dire addio alla Pro Sesto"

Dopo oltre 10 anni, si sono detti addio Jacopo Colombo e la Pro Sesto, con il dirigente che non ricoprirà più il ruolo di Ds del club lombardo.
Riportiamo di seguito la lettera aperta dell'ormai ex direttore sestese alla piazza:

"Sono entrato in Pro Sesto a 13 anni, nel lontano 1993, e col tempo ne sono stato, orgogliosamente, giocatore prima delle giovanili e poi della prima squadra, capitano, responsabile del settore giovanile e direttore sportivo.
Qui ho iniziato e concluso la mia vita sul campo da gioco.
Soprattutto, però, ne sono stato fin da subito tifoso.
Oggi, di tutti questi ruoli, mi resta il più importante, l'ultimo.
Sono e resterò sempre un tifosi biancoazzurro e continuerò a guardare subito il risultato della Pro, quando non potrò assistere di persona alle partite.
Lo Stadio Breda è la mia seconda casa e la Pro Sesto sarà sempre la mi famiglia, a fianco di quella vera che per tutto il tempo, con mille sacrifici, mi ha supportato (e spesso sopportato) in questa splendida avventura.
Gli anni trascorsi a Sesto sono stati e resteranno la parte più importante ed emozionante della mia esperienza nel mondo del calcio.
Qui ho appreso valori, ho condiviso emozioni irripetibili, ho riso, ho pinto, ho sofferto e gioito.
Con la Pro ho imparato ad amare Sesto e i sestesi, e non smetterò mai di ringraziare tutti i tifosi che negli anni mi hanno dato molto più di quanto io avrei voluto poter dare loro.

Donne e uomini di tutte le età, dai ragazzi del Cicci Costa, che ho visto crescere con me, ai mitici "vecchietti" dei lunghi pomeriggi estivi al Breda, fin da quando ero soltanto un bambino.
Quello che oggi si chiude è soltanto un capitolo di una meravigliosa storia d'amore con il mondo Pro Sesto.
Sono orgoglioso che questo passaggio si consumi con la squadra ancora in Serie C, categoria che la Pro merita di frequentare, in zone sempre più alte della classifica.
Vorrei ringraziare tante persone, in particolare dopo una stagione così difficile e travagliata, conclusasi con la salvezza grazie all'apporto di tutti, anche di chi lavora in silenzio e non apparirà mai, ma lo farò direttamente, non qui.
Il mio non è un addio, perché non potrò mai dire addio alla Pro Sesto.
Le presone vanno e vengono, la Pro resta e resterà sempre, legata a filo doppio con la sua gente e con il suo territori, finché qualcuno crederà nei suoi valori e li porterà avanti, come umilmente ho cercato di fare in tutti questi anni.
Buona fortuna, Pro Sesto".