AIC, Calcagno: "Pronti allo sciopero se non ascolteranno le nostre ragioni"
Il vice presidente della AIC Umberto Calcagno ha parlato ai microfoni di Tuttolegapro.com dello stato d'agitazione indetto all'Assocalciatori dopo le decisioni del Consiglio Federale spiegando di essere pronti anche allo sciopero: “Tutto dipende dalla volontà che i nostri interlocutori avranno di risolvere i nostri problemi. Al momento a causa dei mancati ripescaggi ci troviamo con quattro squadre in meno, 150 giocatori in meno e 150 famiglie nei guai. Il no ai ripescaggi ha cancellato quanto di buono fatto nell'ultima stagione quando con squadre in lotta fino all'ultimo per un obiettivo. Sono cambiate le regole del gioco e per questo non accettiamo più i 14 giocatori over in lista, bisognerà tornare ad almeno 16 per recuperare una cinquantina di posti. Inoltre siamo rimasti sorpresi dallo slittamento nelle scadenze degli stipendi di giugno.
Prima inasprisci i controlli e poi posticipi i pagamenti? O aiuti i virtuosi o gli vai contro, non può esistere una via di mezzo. E vogliamo maggiori garanzie sulle fideiussioni, per evitare i problemi sorti nell'ultima stagione. - conclude Calcagno - Se non avremo riscontri nelle prossime due settimane, prenderemo le decisioni opportune, se a una settimana dall'inizio dei campionati, previsto a fine agosto, non saremo soddisfatti, allora lo sciopero potrebbe diventare realtà. Sarebbe un gesto estremo, ma vogliamo le giuste tutele”.