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Cesena, il messaggio di Rosaia: "Non toglieteci lo stipendio: ci viviamo"

ESCLUSIVA TMW - Cesena, il messaggio di Rosaia: "Non toglieteci lo stipendio: ci viviamo"TUTTO mercato WEB
© foto di Francesco Di Leonforte/TuttoCesena.it
sabato 11 aprile 2020, 15:19Serie C
di Marco Conterio

"E' un momento importante, felice. La mia compagna è in attesa di un bambino, siamo al settimo mese". Giacomo Rosaia da Massa risponde sorridendo, a Tuttomercatoweb.com. Perché nella crisi, in questo momento buio, c'è una gioia più grande di tutto, che sta per arrivare. "Cerchiamo di godercela al meglio, di starci vicino. Non è facile, cerchiamo di tenerci occupati".
In un periodo neppure facile per girare per ospedali.
"E' a buon punto, le visite più importante le ha fatte. Ora ha solo due controlli ma li farà in uno studio privato, in sicurezza".
Lei ora gioca al Cesena, intanto si allena a casa. In molti hanno il problema degli spazi.
"Per fortuna ho un giardino a casa, l'ho attrezzato con bilancieri, pesi, elastici, palle mediche. Ho anche acquistato materiale per allenarmi al meglio e dietro casa ho un parco dove faccio sedute aerobiche. Per quel che si può, mi alleno".
Le manca il pallone?
"Il pallone manca, tanto. Stare a contatto con la famiglia che è il gruppo, condividere situazioni personali. Poi l'adrenalina della partita, la voglia di vincere, di mettersi in gioco. E' qualcosa che non ha prezzo".
Peraltro è ancora lunga.
"E' un periodo complicato, arriveremo almeno fino al 4 maggio. Speriamo sia un punto da cui poter ripartire. Cerco di essere fiducioso".


Sul taglio stipendi cosa pensa? Ne parlate nello spogliatoio, o quanto meno in quello virtuale?
"E' un momento complicato. Siamo in stand-by, la situazione non è chiara. Non capiamo bene cosa faremo, se ci saranno incentivi per i club per coprire delle somme per i giocatori. Aspettiamo che lo Stato faccia la sua parte, siamo una categoria in difficoltà. Viviamo con gli stipendi mensili".
Sfatiamo il mito: in C, quello di calciatore è un lavoro, un mestiere.
"E' uno stipendio normale, medio in Serie C. Il Cesena è ripartito con grandi ambizioni, ma facendo un passo alla volta. Non sono ingaggi stellari, giusti, per vivere, ma non abbiamo somme importanti".
Farne a meno, per professionisti che lavorano a questo livello fino ai 35 anni circa, sarebbe un rischio.
"Sarebbe una follia doverne fare a meno. La stragrande maggioranza, a parte quelli scesi da categorie superiori, vivono, mantengono figli, famiglie, con stipendi per arrivare a fine mese. Sì, è il lavoro più bello del mondo, ma abbiamo bisogno del nostro stipendio per poter mangiare e per poter supportare le famiglie. Serie A e Serie C sono due mondi opposti, da valutare con pesi e misure diverse".
A Cesena come sta?
"Va molto bene. Sono felice della scelta, è una piazza importante. Il calore del tifo è importante. Ho fatto una prima parte di stagione di livello, voglio continuare così, migliorandomi. Ho un contratto pluriennale e voglio andare avanti qui. Ho 27 anni, voglio dare il massimo, mettendomi in mostra, per dimostrare il mio valore e poi chissà... Nel calcio basta un attimo".

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