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Dametto: "Buon campionato con la Pistoiese: ci saremmo tolti soddisfazioni"

ESCLUSIVA TMW - Dametto: "Buon campionato con la Pistoiese: ci saremmo tolti soddisfazioni"TUTTO mercato WEB
© foto di Sandro Giordano
lunedì 20 luglio 2020, 18:04Serie C
di Claudia Marrone

Tra i protagonisti del Girone A di Serie C, c'è sicuramente stato Paolo Dametto, perno della difesa della Pistoiese: una stagione, quella del classe '93, che è stata in crescendo, prima che il Covid costringesse allo stop forzato. Il contratto con gli orange è però ora scaduto, ma il futuro del giocatore è da scrivere.
Di questo e molto altro, ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, ne ha parlato lo stesso Dametto.

Una stagione sicuramente particolare, non solo per la Pistoiese: che bilancio tracci di questo campionato segnato dal Covid?
"Sarà purtroppo un anno ricordato per la tragedia del Covid, quando succedono questi “eventi” giustamente il calcio passa in secondo piano. Siamo partiti col freno a mano, avevamo bisogno di conoscerci e apprendere meglio le idee di gioco del mister, ma dopo un primo periodo di adattamento, abbiamo trovato la giusta quadratura che ci ha reso una squadra spigolosa e compatta. Son sicuro che nell’ultima parte di stagione ci saremmo potuti togliere una bella soddisfazione".

Soddisfazione che magari ti saresti potuto togliere anche a livello personale, in un anno penalizzato dall'infortunio al volto?
"Nonostante l’infortunio nel periodo di ottobre, che mi ha tenuto lontano dal campo per un mese, è stata una buonissima stagione a livello personale. Mi son ripreso alla grande, anzi ora metto la testa ovunque tanto ho capito che se mi rompo mi ricostruiscono! (ride, ndr)".

Il tuo nome è sul mercato. Per il futuro quali strade sembrano aprirsi?
"Ho ricevuto alcune chiamate vere e interessanti, altre solo per sondare il terreno. Aspetto, mi alleno e intanto mi godo il mare della mia Sardegna".

I campionati riprendono, la C a metà: si poteva fare diversamente?
"Le società sono delle aziende, non danno da mangiare solo a chi scende in campo, ma ai segretari, magazzinieri, professori atletici, imprese delle pulizie e via dicendo: come sono state riaperte la maggior parte delle attività, era giusto far ripartire anche il mondo del calcio con delle limitazioni. Una delle cose che avrei cambiato era la formulazione dei playout: avrei compreso negli spareggi l'ultima classificata, escludendo la quint’ultima dal giocarsi la salvezza. Con ancora 11 partite da giocare e con un distacco veramente minimo delle ultime di ogni girone dalla zona playout, credo sia stata una vera porcata decidere le sorti anticipatamente delle tre retrocesse".

A proposito di spareggi, ma promozione: una tua ex squadra, la Reggiana, è in finale. Può spuntarla contro il Bari?
"A Reggio sono stato benissimo, ho trovato compagni con cui tutt’ora ogni tanto ci sentiamo ancora. In queste partite è sempre difficile pronosticare una favorita, son partite con molto stress e tensione, dove si gioca poco a calcio, ma se proprio devo sceglierne una dico Bari. Ha giocatori che con colpi di categoria superiore possono risolvere la partita da un momento all’altro".

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