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esclusiva

Ds Catania: "Sottil scelta di prospettiva. Così come il mercato"

ESCLUSIVA TMW - Ds Catania: "Sottil scelta di prospettiva. Così come il mercato"TUTTO mercato WEB
© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com
sabato 14 luglio 2018, 09:452018
di Luca Bargellini

Dopo un lungo corteggiamento il Catania ha deciso di riprendere la propria caccia alla Serie B affidandosi all'esperienza di Andrea Sottil, tecnico approdato all'ombra dell'Etna dopo la promozione conquistata con il Livorno. Di questo e di molto altro ha parlato ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com il ds del Catania Christian Argurio.

Direttore, domanda secca. Perché Andrea Sottil?
"E' un allenatore molto valido, capace, che ha dimostrato a Livorno, ma anche nelle sue precedenti esperienze, di avere idee chiare e grandi ambizioni. E' un allenatore che arriverà in alto e ci auguriamo che possa farlo con noi. Catania la conosce bene per averci vinto un campionato di Serie B e questo è sicuramente un fattore importante. Da parte nostra abbiamo reputato giusto iniziare una nuova avventura, per il presente e per il futuro, con lui ma ovviamente senza nulla togliere a quanto fatto da Lucarelli lo scorso anno".

Che Catania nascerà dal mercato iniziato lo scorso primo luglio?
"Abbiamo in mente un Catania forte, che vuole essere protagonista di un campionato che negli ultimi due anni lo ha visto sempre più vicino alla promozione. Un obiettivo, quello del salto di categoria, che per pubblico e piazza dobbiamo conquistare sia attraverso i risultati sia col gioco. Dovremo essere forti e duttili allo stesso tempo".

I primi colpi ufficiali fanno già ben sperare... (Silvestri, Ciancio, Llama, Marotta e Angiulli)
"Sono tutti calciatori importanti, di alto livello per la Serie C. Ma soprattutto sono calciatori con i quali abbiamo intenzione di lavorare anche in prospettiva futura".

Colpito da qualcuno dei colpi messi a segno finora dalle altre formazioni di Serie C?
"Sinceramente no, ma non perché non si siano mossi calciato di esperienza o caratura, ma perché credo che le operazioni migliori debbano ancora essere portate a termine. Poi per mia impostazione mentale sono più propenso a valutare le operazioni che in prospettiva possono portare benefici ai club piuttosto che quelle legate a calciatori dal grande passato"

Ultima domanda. Lasciamo la Serie C per approdare in Russia, alla finale del Mondiale. La sua formazione professionale le ha permesso di conoscere profondamente il calcio croato e molti dei talenti che sono emersi da quel paese negli ultimi anni: sorpreso dalla finale conquistata dalla formazione del ct Zlatko Dalić?
"No, assolutamente non sono sorpreso. Personalmente sono molto legato a molti dei protagonisti di quella Croazia che arrivò terza al Mondiale del 1998, ma quella attuale è riuscita nell'impresa di fare ancora meglio. La Croazia è un paese relativamente piccolo, ma che ha una grande cultura sul fronte degli sport di squadra. Non solo il calcio. Sanno lavorare benissimo con i giovani e la Nazionale di oggi ne è la riprova. Mi auguro con tutto il cuore che possa vincere il Mondiale domenica a Mosca. E magari anche che Modric vinca il Pallone d'Oro. Vederlo giocare ti riconcilia con l'essenza stessa del calcio".

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