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esclusiva

Ferrigno: "Ora sono in attesa dell'occasione migliore"

ESCLUSIVA TMW - Ferrigno: "Ora sono in attesa dell'occasione migliore"TUTTO mercato WEB
© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com
mercoledì 12 luglio 2017, 16:362017
di Luca Esposito

La società della Paganese nelle ultime undici stagioni è rimasta sempre nei professionisti, salvandosi con anticipo nelle gestioni di Sottil e Grassadonia, ma nell’ultimo campionato ha recitato il ruolo della sorpresa accedendo addirittura ai play-off. Sostanzialmente è una società indomita. Il direttore sportivo che ha contribuito a questo miracolo è Fabrizio Ferrigno, ex calciatore del Pisa, del Catanzaro e del Padova, che a Pagani aveva portato giocatori come Firenze, Tascone e De Santis i quali hanno giocato con continuità facendo le fortune del club nell’ultimo campionato di Lega Pro. Ferrigno, che ha vinto un premio come miglior ds dell’ultimo campionato di Lega Pro, è rimasto svincolato perché avrebbe desiderato andare a lavorare per una società che avesse ambizioni più importanti, ma per un motivo o per un altro ciò non gli è stato possibile, così come ha raccontato ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com.

“Ho avuto contatti con più società, anche da parte di società di Serie C che aspirano a vincere il campionato, ma cerco l’opportunità giusta. Non mi va di intrufolarmi in situazioni particolari, quindi ho cercato la via più idonea per dare vita a un progetto, non tanto per la vittoria finale, ma per lavorare così come sono abituato. Se consideriamo che nell’ultima stagione i vari Firenze, De Santis e Tascone si sono segnalati molto bene, e stanno per arrivare tutti in Serie B – afferma Ferrigno – vuol dire che il lavoro è stato ottimo. Avevamo preso Iunco che si diceva che fosse ormai finito, e lui è risalito subito in B passando a Cittadella, facendo gol e assist per i compagni. Avevamo preso Reginaldo che si è rigenerato; anche Alcibiade ha fatto benissimo… Insomma, la nostra soddisfazione è stata quella di aver dato fiducia a giocatori che dovevano trovare nuovamente la condizione. A me piacciono le scommesse. È troppo semplice spendere soldi, ma non è detto che poi si vinca. Per me si può spendere il giusto e indovinare qualche scelta”.

Gianluca Grassadonia è passato alla Pro Vercelli in B, ma lo ritiene maturo per questa categoria? Oppure poteva restare in Serie C con un club di prima fascia?

“Credo che adesso fosse pronto per salire in Serie B, perché è cresciuto tanto sotto il punto di vista della maturazione e della capacità di dare un gioco alle squadre che allena. Vercelli è la tappa giusta per lui. Grassadonia non sono convinto che si fermerà in questa categoria, nel futuro potrà salire anche più in alto”.

La Paganese ha fatto rinnovare il contratto a Emmanuele Cicerelli, che pure avrebbe potuto ambire a qualche destinazione in serie superiore, prolungandolo fino al 2020. Lei che valutazione dà?

“Non è che io sappia le dinamiche della Paganese, ma probabilmente questa scelta è stata fatta per legare Cicerelli ancora di più alla società per cercare di venderlo a un determinato prezzo. Ricordo che quando arrivai, Cicerelli era stato messo sul mercato, e io avevo promesso che sul giocatore avremmo lavorato molto sotto l’aspetto motivazionale, al di là dell’aspetto tecnico. Già lo scorso anno a gennaio è stato richiesto da un paio di società di B, e abbiamo rifiutato. Questa è una scommessa vinta. Alle volte i giocatori vanno responsabilizzati, in modo tale che possano rendere di più anche in altri campionati”.

Lei è stato valutato come migliore direttore sportivo della C da Italian Sport Award. Ritirerà il premio ad Ascoli Piceno il 17 settembre prossimo, ma attualmente lei è svincolato, pur avendo fatto operato bene. Avrebbe potuto aspirare a una società in B o a una società di prima fascia in C. Pensa che non ci sia meritocrazia nel calcio per come è adesso?

“No, perché all’inizio ho avuto delle richieste, tanto che mi ero accordato già con un club e ho rifiutato altre proposte per mantenere la parola data, poi la proposta che avevo accettato è venuta meno, e mi sono scappate di mano le altre soluzioni che avevo già intavolato. Più passa il tempo e più mi viene voglia di rientrare nel calcio, ho sempre preso tutto in considerazione, continuo a farlo, ma aspetto la chiamata giusta”.

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