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Gravina: "Ripescaggi, scelte non condivise. Non capisco l'AIAC"

ESCLUSIVA TMW - Gravina: "Ripescaggi, scelte non condivise. Non capisco l'AIAC"TUTTO mercato WEB
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
venerdì 4 agosto 2017, 20:192017
di Ivan Cardia

54, 60, ora 56. Non stiamo dando i numeri al lotto, ma quelli della Serie C. Che, ritrovata la vecchia denominazione, continua a trovare ostacoli sulla via di una composizione davvero stabile. Il Consiglio Federale, nella riunione di oggi, ha infatti deciso: un solo ripescaggio. E così, alle 55 squadre già certe si aggiunge la sola Triestina, con buona pace del Rende e delle altre società interessate. Per sondare gli umori della Lega Pro, abbiamo raggiunto il presidente Gabriele Gravina: “La competizione è salva, nel senso che la competizione sportiva sarà assicurata. Mi dispiace non aver completato l’organico, per valutazioni che non ho condiviso e infatti sia la Lega Pro che l’AIC hanno votato in maniera diversa dalle altre componenti. Non comprendo la posizione degli allenatori: si parla tanto di posti di lavoro e poi hanno assunto una posizione differente. Vedo un appiattimento a livello politico che francamente non capisco".

L'assoallenatori non ha chiarito le ragioni alla base della propria posizione?
"Evidentemente avranno delle ragioni su cui noi non siamo destinati ad avere chiarimenti. Magari agli associati che chiedono di lavorare, qualcuno dovrà dare spiegazioni. Noi, per quel che ci riguarda, siamo pronti ad affrontare il campionato e il 10 ci sarà in quel di Pescara la presentazione del calendario (che potrete seguire in diretta testuale sulle pagine di TMW, ndr). Da questo Consiglio Federale, abbiamo quantomeno ottenuto un risultato relativo alla riduzione del numero di retrocessioni, che dà garanzie sul format a fine anno. E soprattutto aiuterà il sistema con meno stress competitivo e quindi la possibilità per le società di spendere un po' di meno".

Damiano Tommasi, presidente AIC, si è espresso in maniera alquanto dura. Ha detto che l'assocalciatori si sente presa in giro.
“La durezza e l’amarezza la possiamo esprimere anche noi, l’abbiamo fatto con una posizione politica. A noi viene detto che si lavora con maggioranza e minoranza: quando si è in minoranza bisogna accettare le scelte di chi governa".

Un girone da 20 squadre e due da 18. Qualcuno dirà che, anche in ottica playoff e playout, il numero diverso di partite da disputare porterà a un certo sbilanciamento.
"Beh, è ovvio che nel girone A le squadre giocheranno più partite. I due gironi da 18 faranno qualche turno infrasettimanale in meno, nel complesso ai fini di playoff e playout l’equilibrio mi sembra mantenuto. Teniamo conto del fatto che le prime classificate avranno un po' di tempo in più rispetto all'anno scorso per preparare la fase finale".

La Lega di A è commissariata dalla FIGC, quella di B ha tempo sino a fine mese per evitare il commissariamento. Un brutto segnale, per il calcio italiano.
“Io non so se ci sarà il commissariamento in B. Ma il fatto di non avere un presidente di A e di B da marzo francamente mi sembra già un brutto messaggio. La Lega Pro ha dimostrato maturità in tempi non sospetti, nell’eleggere prima e confermare poi la propria governance. Sta dimostrando di essere una lega viva, attiva, disponibile alla partecipazione. Spero solo che questo venga apprezzato e che ogni tanto venga riconosciuto come meritorio. Devo riconoscere, a onor del vero, che oggi il Consiglio Federale ci ha dato almeno la possibilità di avere meno retrocessioni. È un vantaggio molto importante per le società, è una cosa da non sottovalutare e di cui devo dare merito alla FIGC".

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