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Piacenza, Libertazzi: "Un onore esser qui. Obiettivi? Prima i 43 punti, poi..."

ESCLUSIVA TMW - Piacenza, Libertazzi: "Un onore esser qui. Obiettivi? Prima i 43 punti, poi..."
venerdì 18 dicembre 2020, 12:19Serie C
di Claudia Marrone

"Sono molto contento per l'esordio tra i professionisti, ma meno per il risultato di quella gara che abbiamo perso perché ovviamente volevo vincerla, ma ho vissuto tutto in maniera positiva perché far parte di una realtà come quella del Piacenza mi rendere orgoglioso": ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, esordisce così il portiere dei biancorossi Giovanni Davide Libertazzi, alla sua quarta presenza da titolare tra i professionisti.

Arrivato il Emilia il 24 novembre, il 25 è stato subito buttato in campo per difendere i pali nella sfida contro la Giana Erminio, (persa 2-0), ma l'approccio con la realtà professionistica - solo assaporata lo scorso anno a Imola con la Coppa Italia - rimane indelebile, così come appunto l'esordio lampo: "Ero svincolato, una chiamata come quella del Ds Di Battista è stato qualcosa di unico e importante per la mia carriera, non si poteva non accettare! Con la squadra è stato un conoscersi giorno dopo giorno, anche se già conoscevo Corbari, D'Iglio, Bruzzone e il mister, ma mentalmente ero già pronto dalla scorsa stagione, che mi ha fatto capire come approcciarsi al calcio professionistico".

Una posizione, la tua, ora di titolarità, ma se rientrasse Vettorel le gerarchie potrebbero esser sovvertite: senti la pressione?
"Qua ho trovato un'ottima squadra, con portieri preparatissimi e di prospettiva, la pressione del posto da titolare non c'è perché tutti lo meriteremmo, vedo dei gran lavoratori, e nel calcio è il mister che sceglie: l'importante è che tutti si dia il massimo e si dia un contributo alla squadra. Penso solo a lavorare".

Il lavoro sta pagando: al netto dell'inciampo di Lucca, dall'esterno si vede un Piacenza in crescita. Dove credi possa arrivare?
"La prima cosa cui pensare è il raggiungimento dei 43 punti, la quota salvezza. Possiamo far tanto, il campionato di C è un'altalena, ma lavorando al 100% come stiamo facendo potremmo dire la nostra in un grande campionato. L'unica ricetta possibile è il lavoro, poi vedremo: una volta raggiunta la quota salvezza potremmo magari divertirci"

Accennavi alla classifica: quando è quasi terminato il girone di andata, credi la stessa rispecchi i reali valori delle squadre?
"Ora come ora credo che non tutti i valori siano reali, perché ci sono formazioni che ancora devono essere scoperte, e l'imminente mercato potrebbe anche incidere in tal senso: tutto può cambiare in poche giornate, e da qui al termine ne mancano molte. Certo è che ci sono squadre molto forti, penso magari alla Pro Vercelli che si sta esprimendo su alti livelli o al Renate che sta facendo la voce grossa, ma non saprei indicare una favorita in nessun senso: io penso al Piacenza e al raggiungimento dei nostri obiettivi".

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