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Pres. Pro Patria: “Playoff? Un matrimonio senza certezza che lo sposo presenzi”

ESCLUSIVA TMW - Pres. Pro Patria: “Playoff? Un matrimonio senza certezza che lo sposo presenzi”TUTTO mercato WEB
© foto di Jacopo Duranti/tuttolegapro.com
giovedì 11 giugno 2020, 17:04Serie C
di Claudia Marrone

Tra le squadre che hanno rinunciato ai playoff, dopo un'altra buona stagione, c'è anche la Pro Patria.
Due anni di professionismo sotto la gestione Patrizia Testa, e tanta voglia, dopo un anno particolare di guardare al futuro: come la stessa presidente, che ha riportato ai fasti di un tempo il club bustocco, ha confermato nell'intervista rilasciata a TuttoMercatoWeb.com.

Una stagione chiusa in anticipo, ma comunque la seconda tra i professionisti: che bilancio traccia di questo biennio?
“Il bilancio, riguardo al nostro fare è positivo: abbiamo forse risorse un po' più limitate rispetto ad altri club, ma non siamo mai venuti meno per impegno e serietà, esattamente come avevamo fatto in Serie D: ho anche investito molto a titolo personale, supportata dalla passione che di solito metto in tutto ciò che faccio, indipendentemente dall'ambito. All'inizio ho patito, per così dire, l'ignoranza della novità, ma il risultato lo abbiamo portato a casa, e anche quest'anno abbiamo mantenuto la categoria. Ora mi piacerebbe fare un ulteriore step, quello di un portafogli più consistente per limare il gap con le prime della classe”.

Potrebbe quindi verificarsi un allargamento della compagine societaria?
“Per il momento è tutto fermo, ma con me la gestione sarà allargata solo a gente conosciuta dalla sottoscritta: mi è bastata l'esperienza con Collovati, che dopo due mesi se ne andò lasciando il tutto in difficoltà. Ormai da un anno sono sola, nessuno dei soci ha onorato gli impegni presi, e credo che senza impegno e qualità del lavoro non si possa andare da nessuna parte. A parole mi hanno avvicinata in tanti, ma quando riporto i nomi al mio Ds, uomo navigato nel calcio, si mette le mani nei capelli, tanto che alla fine ho detto anche al presidente Ghirelli, uomo di regole come me che stimo molto, che per certo soggetti servirebbe un DASPO. Un po' come alcuni ex calciatori che potrebbero fare gli opinionisti di qualità in tv ma vengono invece a elemosinare ruoli di immagine nei club e fanno poi disastri, oppure ruoli da direttore generale: per me Turotti è anche Dg, non occorre lo investa della carica. Mi tutela sotto tanti aspetti”.

Turotti è legato al club per i prossimi due anni: state già pianificando il futuro?
“Dall'ultima assemblea di Lega non è uscita nessuna indicazione circa il prossimo campionato, quindi è tutto in divenire. Il 22 a ogni modo ce ne sarà un'altra, e da li capiremo le regole per la prossima stagione e come muoverci di conseguenza. Il primo step di sicuro riguarda il mister, poi dovrò fare valutazioni circa budget, sponsor, assenza di pubblico”.

Javorcic non proseguirà con voi il cammino?
“Noi abbiamo manifestato la volontà di continuare, il tecnico si è preso qualche giorno in più di riflessione. E' un vero professionista, un uomo di cultura e serio a 360°, ma è chiaro che noi dobbiamo fare dei programmi: un'ulteriore settimana in più chiarirà tutto, lui farà le sue valutazioni anche con la sua famiglia”.

Il fatto che non prenderete parte ai playoff potrebbe influenzare scelte di tecnico e giocatori?
“Voglio precisare che non è stata mancanza di volontà a farci fare questa scelta, ma preferiamo spendere altrove le energie: è un po' come preparare un matrimonio alla perfezione non avendo però la certezza che lo sposo si presenterà. Per logica e concretezza, sappiamo di non poter competere con i club di vertice che volevano i playoff, per noi un terno al lotto che ci fa spendere energie per una sola gara. Ma ripeto, non è mancanza di volontà”.

Si aspettava che il Consiglio Federale arrivasse a questa decisione?
“Come ho detto, sono una persona di regole e quindi prendo atto di quello che è stato, anche se mi metto nei panni di tanti presidenti che hanno visto un certo percorso interrotto: e non è questione di classifica, c'è chi magari poteva salvarsi come chi poteva ambire ancora alla promozione diretta a discapito di altre. Non giudico l'operato altrui, ma se mi si chiede un parere strettamente personale dico che il campionato andava annullato, andavo tirati fuori dalla Serie A solo i nomi delle squadre che avrebbero preso parte alle competizioni europee. Qua in Lombardia, anche se io non sono stata direttamente colpita dal Covid-19, abbiamo sofferto un male fisico molto simile alla guerra, forse avremmo dovuto avere l'umiltà di dire basta a tutto: e non lo dico da presidente, ma da persona”.

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