Filippi: "Primo obiettivo rendere orgogliosa Olbia per ciò che faremo"

Michele Filippi, neotecnico dell'Olbia, si è presentato quest'oggi in conferenza stampa: "Ringrazio tutta la società per l'opportunità che è stata data a me e al mio staff. Noi tutti dello staff proviamo un grande senso di responsabilità verso questa opportunità. Questo senso di responsabilità proviene dalla centralità che avremo in questo progetto e dalla stima che la società ha nei nostri confronti, ma soprattutto dalla consapevolezza che indosseremo e rappresenteremo una maglia gloriosa. Ringrazio gli attestati di stima ricevuti: il nostro primo obiettivo è rendere orgogliosa la città di Olbia per ciò che faremo e per come lo faremo".

Si passa poi a parlare dello staff: "Lo staff è composto dal viceallenatore Luca Raineri, un passato da calciatore professionistico e semiprofessionistico e che ha indossato la maglia dell'Olbia. Ho avuto modo di conoscerlo lo scorso anno nella Berretti, ci accomuna l'ambizione e il modo di vedere il calcio. Matteo Pantaleoni sarà il responsabile della preparazione atletica, che arriva per portare migliore, è un professionista di altissimo livello. Questi lavorerà con Andrea Paniziutti e Diego Mingioni, Match Analyst sarà Nicolò Selis. Del team farà parte anche Francesco Piras. Tutti cercheranno di far diventare grande l'Olbia".

Quindi gli obiettivi di Filippi: "Voglio continuare il percorso già iniziato, voglio creare i presupposti per raccogliere i risultati. Nessun successo viene per caso. Il mio calcio? Continueremo il lavoro già intrapreso negli ultimi mesi. Se sono qui è grazie a mister Mereu che mi ha incoraggiato a fare questo passo. Mi ha dato enorme spazio e mi ha fatto acquisire consapevolezza, stima e credibilità da parte del gruppo. L'Olbia viene prima di tutto, soprattutto degli interessi individuali. Ci baseremo sul lavoro e sull'ambizione".

Il percorso del neotecnico bianco nasce da medico per poi diventare allenatore: "L'istinto di fare l'allenatore è primordiale, ho sempre avuto persone che mi hanno incoraggiato a seguire le mie passioni e i miei sogni. Ad oggi posso dire di essere contento di quello che ho fatto. Mi porta qui lo stesso sogno e la stessa passione che mi hanno spinto a fare tutto il resto. Questo è il mio sogno più grande, giunto attraverso scelte non convenzionali e non comode. L'ambito sportivo l'ho frequentato ma ho frequentato anche altri ambiti che mi hanno permesso di toccare con mano la sofferenza e impari a rapportarti ad essa. Ho a cuore il destino dei miei giocatori come uomini e come calciatori".

Chiusura dedicata al mercato: "Non è nel mio stile fare scelte di mercato, la società sa di cosa la squadra ha bisogno e quale è la traccia di lavoro da percorrere. Siamo convenuti su un aspetto, i giocatori che vengono ad Olbia devono mettere il lavoro al centro di tutto, ma soprattutto il senso di appartenenza che è anche l'obiettivo dello staff tecnico. Questo aspetto ci può far fare il salto di qualità. Puoi bagnare il campo di sangue solo se ti immoli per la maglia che indossi".