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Gonzalez: "Cerco un club serio, non importa il nome"

Gonzalez: "Cerco un club serio, non importa il nome"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Papini/Image Sport
giovedì 29 novembre 2018, 00:052018
di Luca Bargellini

Tra i nomi caldi in vista di gennaio, ed è un nome che è già stato accostato ad alcune piazze, c'è quello Pablo Gonzalez, svincolatosi dall'Alessandria lo scorso 24 agosto e rimasto poi (inspiegabilmente) senza squadra. I microfoni di TuttoC.com contattano l'attaccante, non solo per parlare del suo futuro ma anche per una panoramica generale sulla Serie C.

Siamo giunti quasi alla fine del girone di andata, è quasi tempo di bilanci: chi ti ha sorpreso e chi ti ha deluso?
"Parlare di delusioni e sorprese non va bene, anche perché il campionato è sempre lungo. Io sto seguendo, per motivi anche personali e di affetto, soprattutto il girone A e posso a esempio dire che manca un qualcosina in più a Novara e Alessandria, che per storia, blasone e piazza, possono comunque fare cose ben diverse, ma credo che anche una formazione come il Pisa riuscirà a ingranare, come ha poi fatto la Robur Siena, che inizia a farsi vedere. Piacenza e Carrarese stanno facendo bene, erano già collaudate, ma credo che la vera sorpresa sia l'Arezzo: che a questo punto, se continua a crederci, ha i mezzi per giocarsela fino in fondo".

Nel Girone A, l'unica Squadra U23. Un flop, questo esperimento delle seconde squadre?
"Credo che in questo caso soprattutto le somme vadano tirate a fine campionato. Di certo c'è che la Juve U23, facendo parte di un top club a livello europeo ha maggiori sicurezze, che alle volte possono far venire meno la tensione agonistica di chi sta invece lottando per salvarsi o per salire: essere la Juve dà sicurezza. La squadra poi è partita con entusiasmo, ha giocato anche tutte le gare con buona continuità senza le interruzioni che altre hanno dovuto subire per le note vicende giuridiche, e credo siano comunque una buona squadra: aspettiamo a fare il bilancio".

Si parla molto di giovani, ma i capocannoniere dei gironi non sono poi così under...
"Soprattutto in Serie C, l'esperienza da tanto, e fa la differenza: in particolar modo per gli attaccanti, ce ne sono molti che hanno alle spalle una grande carriera, e questa è imprescindibile per il resto. Il talento non si discute".

Se tu dovessi fare il nome del calciatore che più ti sorprende, rientra nella categoria prima accennata?
"Faccio fatica a fare un solo nome, ma credo che giocatori come Tavano, Maccarone, Cacia siano un segnale importante per tutto il sistema calcio: alla soglia dei 40 anni dimostrano che quando si ha la tenuta fisica ma soprattutto la voglia non c'è niente che tenga. Mi danno fiducia anche per il mio prosieguo di carriera, perché dimostrano che elementi anche over sono determinanti".

A questo proposito, il tuo nome è stato accostato a Renate e Albissola. C'è qualcosa di vero?
"Di questo non so niente, il mio agente è arrivato poco fa dall'Argentina e ora inizieremo a lavorare in vista di gennaio. Io mi alleno, voglio farmi trovare pronto".

Sarebbe un problema sposare un progetto magari meno ambizioso di quelli che hai vissuto finora?
"Non è un problema di nome, non è quello l'importante. Quello che ho fatto finora non conta, conta solo rimettersi in gioco, e io ho voglia di tornare sul rettangolo verde. L'importante è che ci sia alle spalle un club serio".