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L'editoriale sulla C - Dalla festa a Novellino: Catania tocca al campo

L'editoriale sulla C - Dalla festa a Novellino: Catania tocca al campoTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 27 febbraio 2019, 12:12Serie C
di Tommaso Maschio
fonte Ivan Cardia per Tuttoc.com

Il Catania riparte da Walter Novellino. Alzi la mano chi ritiene che il problema fosse l’allenatore. Sottil, lo ha ammesso lui stesso, ha commesso degli errori, ma la stagione degli etnei è partita storta e chi siede in panchina ne è l’ultimo responsabile. Pagano, i rossazzurri, la grande attesa e forse anche le grande speranze. La sensazione, magari sbagliata perché arriva da chilometri di distanza, è che sul Catania, più delle scelte e anche dei torti subiti, pesi la festa per quella promozione che poi non c’è mai stata.

Riavvolgiamo il nastro. Il Catania, versione 2017/2018, chiude secondo in classifica ed eliminato in semifinale ai rigori dal Siena. Buon risultato, lontano dalle speranze di una piazza che solo pochi anni fa respirava l’aria di Europa e vorrebbe (meriterebbe) di tornare a farlo. Poi s’invita al gran ballo dei ripescaggi, aiutato peraltro dal Novara, che ci aveva visto più lungo dei siciliani e aveva aperto le danze con il ricorso. Nella graduatoria dei ripescaggi, peraltro mai ufficializzata, il Catania sarebbe primo, al massimo secondo: è Serie B certa, i tifosi scendono in piazza, è festa grande. Spenta nel baratro dell’estate del caos.

Dalla grande delusione, covata a lungo per una vicenda finita in un nulla di fatto, il Catania non s’è ancora ripreso. Ha respirato, senza averla ottenuta sul campo, la possibilità della B e non ha fatto i conti con la necessità di tornare a “sporcarsi” in C. Ora, ha la possibilità e anche la necessità di dimostrare che quella promozione può arrivare non solo per meriti cittadini o storici, ma anche perché lo meritano squadra e società, che poi nel calcio sono i fattori determinanti. Con Novellino? Con Novellino, che ha dalla sua il palmares ed è anche bello riparta dopo la delusione di Avellino. Ma soprattutto con la spinta di vincere le sfide di oggi, non rimpiangere quelle di ieri.

Di rimpianti per il passato vivrà, forse, la nuova Reggina. Ambiziosa ma gravata dalla nuova penalizzazione, frutto del passato. Può raggiungere i playoff. E s’inserisce nel novero delle squadre che vivono col segno meno questa stagione: 106 punti di penalizzazione, poco oltre la metà del campionato. Ma siamo seri? Possiamo non considerare quelli di Pro Piacenza e Matera, ne restano comunque 50. 23 soltanto al Cuneo, che ha di recente perso il derby con la Lucchese, a sua volta -16 quanto a penalizzazioni. Ecco, per l’ultima gara del Pro Piacenza abbiamo parlato di partita della vergogna e della farsa. Per Cuneo-Lucchese sarebbe esagerato, ma è un’altra gara che non si sarebbe dovuta giocare. Se non si vuole far finta che sia tutto normale. Se non si vuole far finta che ci sia tranquillità per il futuro. Aspettiamo il 15 marzo, altra data spartiacque della stagione, per sapere che ne sarà delle multe. Ma, con tutto il rispetto per le difficoltà di ognuno, con la massima ammirazione per il lavoro di chi porta avanti situazioni quasi impossibili, sarebbe davvero ora di dire che chi non è in regola non può partecipare. Succederà dall’anno prossimo, ci hanno promesso.

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