Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

L'editoriale sulla C - Federazione Italiana Gioco Caos

L'editoriale sulla C - Federazione Italiana Gioco CaosTUTTO mercato WEB
lunedì 17 settembre 2018, 09:152018
di Luca Bargellini
Editoriale di Luca Bargellini per TuttoC.com

Se non ci fosse da piangere la situazione attuale in cui versa la Lega Pro avrebbe un che di comico. Gli uni che smentiscono gli altri, polemiche, accuse, minacce (più o meno velate) e al centro di tutto il protagonista che, colpevole o no, non fa altro che ricevere schiaffi. Da ogni direzione. L’ennesimo schiaffo rifilato alla Serie C è quello che, basandosi sulla decisione del TAR del Lazio, ha rinviato tutte le gare delle squadre aventi diritto al ripescaggio in Serie B (Catania, Novara, Pro Vercelli, Robur Siena e Ternana qualora qualcuno lo avesse dimenticato!) fino alla sentenza definitiva da parte della Giustizia Sportiva.

“Mi immaginavo tutto questo - ha detto in merito il presidente del Collegio di Garanzia del CONI Franco Frattini - e perciò mi sono pronunciato, ma le regole impongono di seguire la procedura”. Parole, queste, che non fanno altro che aumentare la rabbia nei confronti di una situazione che la Lega Pro e tutte le sue società, sta pagando per colpe altrui. Colpe che toccano la Serie B, perché lo scossone è nato dalla cadetteria e dalla voglia di diminuire il numero delle partecipanti senza seguire le procedure previste dagli statuti, ma che mettono in particolare modo al centro della scena il Commissario Straordinario della FIGC Roberto Fabbricini.

Il numero uno ad Interim della Federcalcio dopo aver vidimato il nuovo format della B ha perso l’uso della parola da ben dodici giorni. Era il 4 di settembre quando il nostro proferì le ultime dichiarazioni pubbliche uscendo dalla sede del CONI dopo il Consiglio direttivo. “Il problema maggiore per la FIGC è la riforma dei campionati” ha ribadito ancora una volta. Una valutazione, questa, che trova d’accordo in molti, ma che non può prescindere dal mantenimento in essere delle regole. Perché Fabbricini non si è più fatto né vedere né sentire? Anche solo per parlare con quelle società che si sentono defraudate dei loro diritti? Fabbricini, in fondo, è anche il loro massimo esponente federale. Sparire crea sospetti, amplifica la rabbia e i rimpianti. Parlare, anche fra persone con punti di vista differenti, crea invece legami, ponti fra sponde diverse. Fabbricini, però, ha evidentemente di meglio da fare che curarsi di tutti coloro fanno parte del suo mondo.

Senza regole regna il caos. E se a rendere tutto più caotico è la stessa federazione è difficile ipotizzare un esito felice.