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L'editoriale sulla C - Via mercato, da Monza a Caserta occhio a rivoluzioni

L'editoriale sulla C - Via mercato, da Monza a Caserta occhio a rivoluzioniTUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
giovedì 3 gennaio 2019, 12:09Serie C
di Ivan Cardia
Editoriale di Ivan Cardia per TuttoC.com

Palo, traversa, assist, gol. Da oggi, sono accessori. Per un po’ di tempo, alla fine quasi un mese, cederanno il passo a trattative, prestiti, prestiti col diritto di riscatto, prestiti con scappellamento a destra. Sì perché poi i soldi sono quelli e non paga Pantalone. Però da oggi apre il calciomercato, sessione invernale. Da riparare, in Serie C, vi è tanto. Parlando in generale, magari anche in tempi. Ma glissiamo sul fatto che si sappia quando inizi e non quando finisca. Ci siamo anche un po’ annoiati.

Abbiamo fatto appassionare un Paese al calciomercato, diceva qualcuno. Poi in terza serie magari ci si appassiona un po’ meno e si guarda molto più al concreto. Però c’è tempo per rinfocolare le speranze. Mercato di riparazione, si chiama. Che poi riparare può voler dire tante cose. In generale, a gennaio, fa comunque rima con rivoluzione. Prendete Monza: rispetto all’estate, da riparare vi sarebbe anche poco. Poi sono arrivati Berlusconi e Galliani, le ambizioni sono cambiate, ora arriva il primo banco di prova. Fermi tutti. Berlusconi e Galliani non hanno nulla da provare a nessuno. Però sta di fatto che inizia davvero il progetto dei brianzoli, che nella seconda parte di stagione diventeranno mina vagante. La rivoluzione è dietro l’angolo.

Chi ha tanto da riparare, invece, è chi coltivava ambizioni da prima della classe e le sta vedendo tradite, o le sta tradendo di suo. Due su tutte, Ternana e Casertana. Aspettiamoci grandi movimenti, perché fin qui due potenziali ammazza-campionato hanno corso col freno a mano tirato. Più i campani degli umbri, va detto. Ma anche per le Fere il conto, al momento, segna -10. Non proprio lusinghiero. Attenzione alle rivoluzioni improvvisate, però. Dietro qualche delusione ci possono essere ragioni contingenti, e per esempio cambiare tutta l’ossatura di una squadra costruita per primeggiare può avere delle controindicazioni. Una scossa, però, ci vuole.

A riparare ci potrebbe pensare infine la Juventus Under 23. Non la squadra, né l’allenatore: valutare una squadra di ragazzi con lo stesso criterio con cui si valuta una squadra ben più navigata è un errore madornale. Però da riparare c’è il campo del Moccagatta, messo in difficoltà dalle tante partite ravvicinate. Lo raccontano le cronache locali, registriamo. Ora, le considerazioni sono diverse. Per esempio, che tra i mille disagi derivanti decisioni estive c’è stato anche questo problema, che vale ad Alessandria e non solo. Di dover giocare sempre. Si logora il campo, si possono logorare i giocatori. E poi che, alla fine, quello delle squadre B era anzitutto un problema di impianti. Di stadi. Che non ci sono o non sono adatti alle nostre aspettative/ambizioni/illusioni. È il grande limite del nostro Paese, a livello calcistico e non, quello delle strutture. Occorre intervenire. E riparare.

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