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Paganese, Favo: "Giochiamo bene ma ci facciamo male da soli"

Paganese, Favo: "Giochiamo bene ma ci facciamo male da soli"TUTTO mercato WEB
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
martedì 7 novembre 2017, 21:252017
di Stefano Sica

E' troppo pesante, per quanto visto in campo, la manita incassata dalla Paganese questo pomeriggio al Torre contro il Catania (2-5) nella 13/ma giornata del campionato di serie C (girone C). Gli azzurrostellati, dopo aver dominato le operazioni per quasi tutto il primo tempo (finito in vantaggio), hanno subìto nella ripresa il ritorno rossoazzurro guidato da Ripa (autore del gol del sorpasso del 2-1) e da uno strepitoso Lodi, protagonista di una doppietta. Logico il rammarico del tecnico Massimiliano Favo il quale, però, non manca di sottolineare alcuni errori difensivi dei suoi.

PASSIVO PESANTE - "E' una partita difficile da commentare. Non meritavamo questo punteggio: potevamo fare il 3-3 dopo essere andati sul 2-3 con Scarpa. Va rivisto anche il fuorigioco sul loro raddoppio e abbiamo preso il quinto gol su un rigore molto dubbio. La squadra è cresciuta molto sotto il profilo del gioco. Sono dispiaciuto per i ragazzi perché uscire con un passivo così eclatante non rende merito a questa squadra. All'esterno, guardando il risultato, qualcuno avrebbe potuto pensare ad una brutta partita. Dobbiamo continuare con questa sfacciataggine: nel primo tempo c'è stata una sola squadra in campo. Dovevamo limitare qualche egoismo perché abbiamo bruciato qualche contropiede che avrebbe potuto portarci sul 2-0. Ora siamo un'altra squadra e sono rammaricato perché ero convinto di fare risultato anche contro questo Catania che è gruppo di altissimo livello. Purtroppo anche la fortuna ci ha girato spesso le spalle".

ERRORI FATALI - "Purtroppo facciamo errori rilevanti e ricorrenti, soprattutto sui calci piazzati. Io ho il dovere di vederli. Abbiamo preso gol su punizione perché la barriera si è calata. Non possiamo permetterci certi errori contro grandi squadre. Abbiamo incassato ingenuamente il quarto gol sugli sviluppi di un'azione partita da calcio d'angolo, chiudendo la partita nonostante la nostra rincorsa verso il pari. Era accaduto anche a Siracusa. Cinque gol sono tanti, al di là di certi episodi. Noi curiamo tutti i particolari in marcatura ma ci perdiamo sempre l'uomo. E a volte non riusciamo ad uscire bene sugli esterni. Questo è sintomo di una squadra giovane, che dà tanto ma che, all'improvviso, ha dei black-out. Non ce lo si può permettere contro avversari che hanno varie alternative. Venivamo da una partita che ci aveva dato entusiasmo e ora ho paura del contraccolpo. Mi spiace anche per i tifosi. Ma dobbiamo riprendere a lavorare e avrò bisogno di tutti, soprattutto dei giocatori più esperti".

CAMBIO BACCOLO-TASCONE SULL'1-2 - "Ho inserito Baccolo perché, rispetto al primo tempo, avevamo perso intensità emotiva in mezzo al campo. Pietro ha bisogno di continuità e potrà darci una mano. Maiorano, per esempio, è entrato molto bene. Devo portare tutti ad una certa condizione: la rosa non è ampia e non posso spremere sempre gli stessi. Mi è dispiaciuto non poter utilizzare anche Picone ma siamo questi e dobbiamo andare avanti così fino a gennaio".

SULLA SQUALIFICA A GOMIS - "A certe cose deve pensare la società. Il ragazzo è stato offeso con dei buu razzisti. Mi metto nei suoi panni anche se non voglio giustificarlo perché, in quel momento, doveva essere abbastanza lucido da capire che c'era un funzionario della Lega presente. Lui dice di aver reagito a queste offese. Poi non entro nel merito di ciò che è uscito dai referti. Per noi è un giocatore importante, ma anche Galli è un signor portiere oltre che un ragazzo eccezionale".

IDENTITA' DEFINITA COL 4-3-3 - "Dal punto di vista tattico e della qualità di gioco, abbiamo trovato una certa dimensione con Scarpa in mezzo al campo. Voglio continuare con questa fisionomia e, infatti, non ho voluto neanche mettere la classica doppia punta alla fine. La squadra si ritrova in certe giocate. Così abbiamo sfiorato il 3-3. Per questo vado via con l'amaro in bocca, ma con la consapevolezza che i ragazzi ci hanno messo impegno e gioco. A loro però devo chiedere di più sotto il profilo della concentrazione e dell'applicazione. La disattenzione sul quarto gol del Catania mi ha fatto molto arrabbiare: avevamo la carica giusta per pareggiare ma questo errore ci ha tagliato le gambe. Bisogna imparare a gestire la partita anche quando si cala di intensità fisica ed emotiva".