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Paganese, pari beffardo a Catanzaro: un autogol salva i giallorossi

Paganese, pari beffardo a Catanzaro: un autogol salva i giallorossiTUTTO mercato WEB
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
domenica 17 dicembre 2017, 19:502017
di Stefano Sica

Una vittoria sfumata sul più bello quando i giochi sembravano fatti, col Catanzaro quasi annichilito e privo di quella freschezza necessaria per salvare il salvabile. La Paganese non riesce a calare il poker di successi in trasferta e si fa beffare dai calabresi al Ceravolo nel recupero (1-1): decisivo l'autogol di Meroni, sfortunato nel deviare nella propria rete un tentativo di rinvio di Picone su conclusione quasi innocua di Anastasi. E pensare che gli azzurrostellati avevano sciupato nella ripresa tutto ciò che c'era da dissipare, cogliendo un palo e non finalizzando una serie di ripartenze gustose. Più equilibrato il primo tempo, con entrambe le squadre che si sono fronteggiate ad armi pari chiamando a qualche buon intervento i due portieri (Nordi e Gomis). Nel mezzo, il vantaggio azzurrostellato costruito sull'asse Cesaretti-Talamo. Meno lucidi i giallorossi dopo l'intervallo, sia nella costruzione del gioco sia nella produzione di vere occasioni da rete. La squadra di Dionigi, nel tentativo di recuperare lo svantaggio, ha prestato spesso il fianco ai break ospiti non riuscendo neanche a mantenere ordine e compattezza tra le linee.

PRIMO TEMPO - Nella Paganese, mister Favo ripropone il solito 4-3-3 scegliendo ancora Baccolo nel ruolo di play. Assente Tascone per squalifica, ai suoi lati ci sono Bensaja e Scarpa. Davanti a Gomis, in difesa, agiscono Picone, Piana, Meroni e Della Corte. Talamo ancora centrale nel tridente offensivo, con Cesaretti e Maiorano a supporto. Nel 3-5-2 di Dionigi, Di Nunzio comanda il pacchetto arretrato con Zanini e Nicoletti esterni. Le prime fasi del match sono di studio: il Catanzaro cerca di manovrare in maniera ordinata chiamando Spighi e Maita alla gestione della palla e provando ad ispirare più di una volta le imbucate a destra di Zanini. Tuttavia la prima chance giallorossa arriva con una botta da fuori area di Marin che Gomis trattiene tra le braccia ma che scaturisce da un piccolo pasticcio difensivo della Paganese. Gli azzurrostellati non riescono ad uscire con facilità, tranne quando Talamo prova una conclusione a giro completamente sballata. Insomma, il Catanzaro sta con buona continuità nella metà campo campana, ma è assai prevedibile e poco produttivo. E al 31', arriva come un dardo bruciante il vantaggio ospite, con la Paganese che in verità aveva già iniziato a prendere qualche metro agli avversari: Cesaretti vede il taglio di Talamo (nella foto) che si inserisce nello spazio meno presidiato dell'area giallorossa e fulmina da pochi metri Nordi. La reazione del Catanzaro non è consistente più di tanto e un calcio franco di Marin trova il colpo di testa, alto sulla traversa, di Spighi. La Paganese è però visibilmente in crescita e inizia a flirtare con le ripartenze: Cesaretti imbecca sul lato opposto Talamo, il quale converge al centro e spara il siluro che Nordi manda a fatica sopra la traversa. E' il segnale che legittima il vantaggio azzurrostellato. Il Catanzaro occupa soprattutto la catena di destra perché, sull'altra corsia, Nicoletti è spesso timido e impreciso. I ritmi, però, non sono esaltanti e Zanini, servito da Maita, deve inventarsi un fendente dopo essersi accentrato con una certa scaltrezza (parata non facile di Gomis). E' l'ultimo sussulto prima dell'intervallo.

SECONDO TEMPO - Piccole schermaglie anche ad inizio ripresa: la Paganese si presenta con un inserimento di Scarpa che chiude alto di testa un servizio di Talamo, quindi il Catanzaro risponde con l'ennesimo sinistro di Zanini (il migliore dei suoi) che Gomis deve pulire in corner. Ngamba rileva Maiorano e da quel momento sarà solo Paganese. Tantissime le occasioni in serie create dalla squadra di Favo, specialmente in contropiede. Nordi ipnotizza Baccolo, involatosi in solitudine verso la porta giallorossa, poi Talamo, pescato da una sapiente verticalizzazione di Della Corte, spedisce sull'esterno della rete la propria conclusione a colpo sicuro. Subito dopo, la pennellata a giro di Bensaja coglie il palo a Nordi battuto. Il Catanzaro è oramai tramortito e senza idee, tanto che Zanini, per trovare fortuna, deve ricorrere ad una palese simulazione in area rimediando il giallo dal palermitano Capone. La Paganese meriterebbe a mani basse il secondo gol e Cesaretti prova ad emulare Bensaja (anche se da una mattonella più arretrata) senza però cogliere lo specchio, con Nordi fuori causa. Favo ricorre ad un centrocampo più muscolare quando manca ancora un quarto d'ora alla fine della gara: dentro Bernardini, fuori Bensaja, fischiatissimo dai suoi ex tifosi. Un cambio speculare a quello che vede avvicendarsi Talamo con Regolanti, il quale ha il compito di tenere palla per non costringere i compagni alle barricate. Ma il Catanzaro non tira mai in porta e prova solo a creare qualche mischia infruttuosa. Eppure al 92' arriva la beffa per gli azzurrostellati, inaspettata e immeritata: il solito Zanini apparecchia per Anastasi la cui conclusione è debole e fuori misura, ma il rinvio di prima intenzione di Picone incontra a due metri le gambe di Meroni. La carambola maligna finisce alle spalle di Gomis e salva il Catanzaro da una sconfitta pressoché certa, privando la Paganese di due punti sacrosanti e costruiti sul campo. Tanto grasso che cola per i calabresi, e tantissimo da recriminare per gli azzurrostellati, che devono sicuramente prendersela con la cattiva sorte, ma anche con la propria imprecisione e le proprie ingenuità strutturali. Animi caldi al fischio finale, con i giocatori delle due squadre che non se le mandano a dire: Gomis viene vistosamente spintonato alle spalle da un atleta giallorosso e la tensione sale per qualche minuto alle stelle. Poi tutto torna alla normalità. Resta, comunque, la sensazione di una squadra in netta crescita dal punto di vista tattico e mentale, finalmente più spavalda e lontanissima dall'ansia di un tempo. Top di giornata Talamo e Cesaretti, i gemelli del gol azzurrostellati. Sempre proficua l'intesa tra i due assi di Favo, entrambi ispirati e tirati a lucido. Apprezzabile come sempre la prova di Scarpa, più che sufficiente quella di Baccolo (anche se pesa l'errore sottoporta nella ripresa). Retroguardia tutto sommato attenta, al netto di qualche disimpegno troppo ballerino da parte dei due centrali.