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Pro Patria, Colombo: "Non sarà facile gestire la situazione in serie C"

Pro Patria, Colombo: "Non sarà facile gestire la situazione in serie C"TUTTO mercato WEB
© foto di Dario Fico/TuttoSalernitana.com
mercoledì 15 aprile 2020, 21:53Serie C
di Luca Esposito

L'esperto difensore della Pro Patria, Riccardo Colombo, è intervenuto come ospite della diretta Instagram di TuttoSalernitana per parlare del suo periodo trascorso in granata ma anche del momento che sta vivendo, senza calcio giocato: "Lo stop peserà molto sia a livello mentale che fisico. Non sarà facile trovare il giusto ritmo partita e bisognerà abituarsi a giocare ogni tre giorni. Chi avrà la rosa più lunga sarà sicuramente avvantaggiato". Una battuta anche sui protocolli di sicurezza da adottare quando si tornerà in campo: "La volontà è di giocare, però bisogna accertarsi su quante siano le società di C attrezzate a garantire i protocolli perché sono molto severi, come è giusto che sia. Per molti club di C ma anche alcuni di B, non sarà facile gestire la situazione. Senza dimenticare l'aspetto economico, perché non so quanto potranno dare una mano gli sponsor e in più non ci saranno gli incassi dei botteghini". 

Passando ora alla sua esperienza a Salerno, che ricordo ha della squadra, della città, dei tifosi? E se le dicessi Salernitana Barletta?
“Il ricordo che ho è bellissimo, sinceramente sono stato benissimo e il giorno in cui abbiamo vinto il campionato penso sia stato uno dei più belli della mia vita. È stata una gioia incredibile, vedere tanta gente così passionale e calorosa è stato fantastico. Salernitana Barletta è solo uno dei tanti ricordi di quella stagione incredibile, sento ancora moltissimi compagni di quel gruppo. Tutto ciò testimonia quanto in quella annata si sia fatto molto bene e una grandissima cavalcata. La città poi è bellissima, ha dei paesaggi e degli scorci stupendi come la costiera amalfitana. Inoltre ho avuto la possibilità di conoscere molte persone, con cui sono rimasto in contatto e ancora oggi sento spesso”.

Dovesse indicarci un momento della stagione della promozione che considera decisivo e in cui, come squadra, capiste davvero di poter vincere il campionato, quale sceglierebbe?
“Guarda ti dico un ricordo legato a me personalmente ma anche alla squadra, ovvero il gol che segnai di testa a Lecce. Una rete che ci permise di conquistare i tre punti e mi fa sempre piacere rivedere. Infatti ho salvato sul telefono un video di un tifoso della curva, che un attimo prima del mio colpo di testa predice il gol. È stato davvero un bel momento, molto emozionante”.

Quella stagione però non iniziò nel migliore dei modi, con il mister Mario Somma che abbandonò la squadra ad Agosto e subentrò Menechini. Come visse lei e tutta la squadra quel momento?
“Io e il mister abbiamo avuto sempre una storia un po’ sfortunata. Quando lui era sulla panchina della Triestina, io ero a Torino, mi volle a tutti costi. Così andai a Trieste per lui, ma dopo una settimana lo esonerarono. A Salerno accadde la stessa cosa, arrivai grazie a lui e poco dopo fu esonerato. Però comunque lo ringrazierò sempre, perché anche grazie a lui sono venuto a giocare a Salerno. È un uomo che sa tanto di calcio, molto preparato e con delle idee di gioco molto interessanti. Sicuramente ho ricordi molto positivi di lui e mi dispiacque molto qualche andò via da Salerno, non so bene i motivi forse qualche frizione con il direttore sportivo”.

Arrivando ora alla sua esperienza in Serie A, ci racconta l’emozione dell’esordio e del primo gol nella massima serie italiana?
“Ho esordito al San Paolo di Napoli con la maglia dell’ Udinese, c’erano 50mila persone allo stadio. È stato un momento bellissimo, perché ho coronato il sogno che avevo fin da bambino. Inoltre esordire in uno stadio così importante è stato emozionante, un po’ mi sono tremate le gambe ma è un bellissimo ricordo. Per quanto riguarda il primo gol in A, è un altro dei momenti clou della mia carriera. Segnai a Catania con la maglia del Torino con un gol un po’ fortunoso, ma fui bravo a credere in quel pallone che arrivò dalle mie parti. Quella stagione in A con il Torino fu molto formativa per me, mi confrontai con moltissimi campioni e fu l’apice della mia carriera”.

Un pensiero sulla Salernitana di Ventura, dove può arrivare secondo lei la squadra?
“Secondo me la squadra è forte, Cerci stava tornando in forma, Djuric stava facendo benissimo e sono contento perché è davvero un bravissimo ragazzo. Sugli esterni ci sono giocatori importanti, come Lombardi che ha un’ottima gamba ed è un grande calciatore. Peccato ci sia stato questo stop forzato, anche perché la squadra stava viaggiando ad un buon ritmo e aveva tutte le carte in regola per giocarsela ai play-off. Ora dopo questo lungo stop e giocando ogni tre giorni non sarà facile, bisogna avere la rosa lunga ed essere fortunati con gli infortuni. Comunque la Salernitana la vedo come un’assoluta protagonista del finale di campionato”.

Obbiettivi futuri, ha già qualche idea dopo il ritiro da calciatore?
“Non so ancora benissimo, nei miei piani volevo giocare un altro anno. Infatti con il direttore della Pro Patria, prima del virus, avevo già un accordo, ora vedremo un po’. Comunque in futuro vorrei rimanere nel mondo del calcio, perché è quello che ho fatto tutta la vita. Mi piacerebbe fare l’allenatore, perché ho già il patentino e sono molto curioso, mi informo e studio spesso sul calcio. Non so ancora se farlo con i ragazzi o con gli adulti, questo lo si vedrà in futuro”.

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