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R. Fondi, Pezone: "Non pensavo di retrocedere. Ora rifletto sul futuro"

R. Fondi, Pezone: "Non pensavo di retrocedere. Ora rifletto sul futuro"TUTTO mercato WEB
© foto di Giuseppe Scialla
mercoledì 30 maggio 2018, 23:422018
di Tommaso Maschio
fonte TuttoC.com

Il Racing Fondi ce l'ha fatta: la Berretti rossoblù è stata ammessa alla fase dei quarti di finale del “Campionato Berretti” 2017/2018. Una soddisfazione che, unitamente al campionato della prima squadra, il patron del club laziale Antonio Pezone commenta ai microfoni di TuttoC.com.

Una nota positiva per la famiglia Racing: è stato accolto il ricorso per la Berretti.
"Quella di oggi è stata una grande gioia, ci hanno restituito quello che illegalmente ci avevano tolto, e c'è davvero grande entusiasmo, soprattutto per questi ragazzi che erano arrivati primi ma si erano visti togliere quello che avevano conquistato. Per me poi il settore giovanile è molto importante, ribadisco che se mi avessero fatto fare il campionato, anche dilettantistico, senza la prima squadra lo avrei comunque fatto, io alle giovanili tengo molto".

Dopo la retrocessione della prima squadra si potrebbe quindi andare in questa direzione?
"Vediamo. Sto preparando una serie di cose, ma adesso non è il momento di parlare, è prematuro il tempo. Prima facciamo finire il campionato, ci sono ancora in ballo i playoff, poi valuteremo meglio il tutto".

Che campionato è stato quello vissuto dal suo Racing?
"Deludente. Onestamente lo scorso anno mi aspettavo la retrocessione, ho pagato la mia inesperienza affidandomi a personaggi che non avevano le giuste competenze e solo con l'arrivo di Pasquale Foggia abbiamo potuto lottare sfiorando il miracolo, ma quest'anno avevo, anche a detta di tanti addetti ai lavori, una rosa importante. Non credevo di retrocedere. Ma qualcosa non ha funzionato, la ferita è ancora aperta e mi sto chiedendo dove ho sbagliato: con calma rifletterò meglio".

C'è però la sensazione che anche partite come quella contro il Trapani abbiano influito negativamente?
"Sicuramente siamo stati penalizzati da molti errori arbitrali, ma anche da un feeling mai nato con la piazza di Fondi e su questo mi assumo io le mie responsabilità. Non mi sono mai nascosto, ho rilevato l'Unicusano perché certo che avrei potuto giocare il mio campionato a Latina, ma poi sono stato vittima di giochi politici che non mi hanno permesso di arrivare in fondo: tutto chiarito adesso. Ma Fondi distava 100 km dal mio centro sportivo, motivo di orgoglio per me, e li non c'era aggregazione, e neppure tifosi. Non si poteva far calcio".