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Renate, Diana: "C'è tempo per lavorare. Qui per il progetto tecnico"

Renate, Diana: "C'è tempo per lavorare. Qui per il progetto tecnico"TUTTO mercato WEB
© foto di Giuseppe Scialla
venerdì 23 novembre 2018, 00:052018
di Michele Pavese
fonte TuttoC.com

Terzo allenatore stagionale per il Renate, con mister Aimo Diana chiamato in nerazzurro per risollevare una stagione che non è nata sotto una positiva stella: ma che può ancora essere sistemate. Le prime impressione da tecnico delle pantere, Diana le affida ai microfoni di TuttoC.com.

Neppure una settimana di allenamento, ma la gara col Gubbio è alle porte: che Renate ha trovato?
"Quando si subentra la situazione non è mai semplice, più che altro sotto il profilo psicologico: le difficoltà che ho riscontrato nella squadra derivano dai risultati che stentano ad arrivare, ma c'è tempo per poter lavorare e intraprendere un percorso diverso rispetto a prima. Ma chiaramente non ho la presunzione di vincere subito la prima partita, mi interessa maggiormente lavorare su certi aspetti per poterli correggere e per poi inserire idee nuove. Si creeranno poi le condizioni ideali per altro, pensiamo intanto di gara in gara".

Quando pesa l'ultimo posto in classifica arrivato dopo lo scontro diretto con l'AlbinoLeffe?
"A me personalmente poco, non ero alla guida della squadra e non mi sento da ultimo posto, neppure i miei ragazzi devono sentirsi così: ed è anche errato parlare di scontro diretto, è troppo presto. Sono però i numeri che ci condannano, e non sarà facile, la squadra ha già avuto due allenatori con pensieri e preparazione diversa: quindi un cambio repentino non è da neppure da pensare. Dobbiamo lavorare, e questo pagherà".

Perché ha deciso di accettare la sfida Renate?
"Io sono un allenatore giovane, devo scegliere il progetto tecnico che più mi convince, e qui ho trovato le condizioni, tecniche appunto, ideali: per me non è una sfida o una scommessa, è un'occasione importante. Renate è stato un trampolino di lancio per tanti. Sugli spalti ci sono tanti addetti ai lavori, direttori sportivi, presidenti, è una bella vetrina".

Lo scorso anno prese la Sicula Leonzio al penultimo posto, e la storia è poi nota, furono playoff: parallelismi?
"Sono due squadre profondamente diverse, adesso ho un gruppo giovane bisognoso di certezze e sicurezze. Però i calciatori cambiano, le squadre pure, ma un allenatore no, non cambia, e le idee che ho in testa sono sempre le stesse: non cambiano, e spero che la squadra le assimili presto".