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Maspero: "Pro Piacenza, non mi sento tradito. Ho dato il 100%"

Maspero: "Pro Piacenza, non mi sento tradito. Ho dato il 100%"TUTTO mercato WEB
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
venerdì 8 febbraio 2019, 21:34Serie C
di RMCSport Redazione

Riccardo Maspero, ex giocatore anche della Fiorentina e ultimo allenatore del Pro Piacenza, a RMC Sport Live Show ha parlato così: "L'esperienza al Pro Piacenza per com'è andata a finire è stata molto negativa. Io ero arrivato con grande entusiasmo e il presidente aveva dato le garanzie economiche. Mi sono trovato dunque in una realtà in cui le cose erano partite male ma sembrava che tutto potesse ripartire al meglio. Ho trovato un gruppo di ragazzi eccezionali e di uomini veri, ciò che hanno subito loro è qualcosa di davvero brutto. In Serie C ci sono i giocatori che vivono di quello che guadagnano. Loro hanno fatto veramente gruppo dando dimostrazione di essere grandi professionisti".

Questa situazione si poteva evitare secondo lei?
"Si sperava che si potesse fare qualcosa di diverso perché il presidente dava le garanzie. Il presidente aveva convinto i giocatori che gli hanno dato fiducia per mesi. Anche io ho dato fiducia fino alla fine al presidente fino all'ultima gara che non abbiamo giocato. Lì ho capito che non potevo più andare avanti e mi sono dimesso".

Verso il presidente Pannella che cosa prova?
"Lui mi ha scelto e mi ha dato fiducia e io da allenatore ho fatto il mio lavoro fino alla fine. Non mi sento tradito perché i presidenti hanno le loro motivazioni e sono i padroni del gioco, sono loro che determinano. Dispiace perché adesso sono tagliato fuori da tutto perché i due mesi più importanti per un allenatore sono passati. Spero che la squadra ora venga esclusa dal campionato così anche io posso rientrare in gioco. Io ho fatto il massimo per il Pro Piacenza. Certe situazioni non devono neanche iniziare, ci devono essere regole precise che vanno rispettate. Non si può arrivare a rovinare famiglie intere com'è stato fatto anche a Piacenza".

Cosa ti aspetteresti a livello federale?
"L'unica cosa da fare è dare delle regole da rispettare. A fine campionato si dà tempo un mese alle società per mettere le carte in regola e ripartire, questo deve essere il punto di partenza. Ci devono essere regole precise e chiare per non sbagliare".

Nel tuo futuro cosa c'è?
"Non mi dispiacerebbe allenare all'estero. Io ho sempre l'entusiasmo per lavorare e sicuramente qualsiasi chiamata dovesse arrivare la prenderei in considerazione soprattutto dal punto di vista tecnico".

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