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Una scelta dolorosa. Per ripartire

Una scelta dolorosa. Per ripartireTUTTO mercato WEB
© foto di Giuseppe Scialla
lunedì 17 luglio 2017, 09:152017
di Luca Bargellini

Quello di mantenere viva e vegeta la terza serie del calcio italiano è probabilmente il compito più arduo che un dirigente sportivo possa provare ad affrontare. I riflettori della Serie A e di parte della Serie B sono lontani, il numero delle piazze e delle problematiche notevole e l'orizzonte è costellato da quotidiane sfide sempre più ardue. In questo contesto il presidente della Serie C (ex Lega Pro) è chiamato ad operare.
Un ruolo ricoperto oggi da Gabriele Gravina, con alti e bassi, allo stesso modo dei suoi predecessori. A differenza del passato, però, la distanza fra la terza serie e le prime due è sempre più evidente e netta, principalmente a causa di un abisso economico senza pari. I pochi incassi a disposizione delle sessanta formazioni di Serie C rendono la sopravvivenza un dramma quotidiano anziché un problema da affrontare solo al via della nuova stagione. A tal proposito le riprove arrivano da realtà importanti, ma clamorosamente decadute come Messina, Mantova e Macerata.

Sono solo le ultime tre vittime di una situazione sempre più complessa e che ad oggi pare avere una sola soluzione: ridurre il numero delle partecipanti.
Meno attori in gioco renderà agli organi di vigilanza più semplice il controllo e il monitoraggio h24 delle varie squadre. Meno protagonisti permetterà una redistribuzione più corposa dei finanziamenti e una riduzione dei costi di gestione.
Una scelta difficile, questa, ma probabilmente necessaria. Il rilancio passa dalla consapevolezza e dalla conoscenza dei propri limiti. A quel punto, una volta saggiato il fondo, non si può che risalire.