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tmw / spezia / Primo Piano
Arrivederci calciomercato: il voto all'estate dello SpeziaTUTTO mercato WEB
mercoledì 1 settembre 2021, 10:00Primo Piano
di Mario Petillo
per Acspezianews.it

Arrivederci calciomercato: il voto all'estate dello Spezia

Torneremo a parlare di calciomercato su questi lidi tra qualche stagione, quindi un momento di riflessione su quanto fatto da Pecini

Nei suoi tanti anni di carriera, nonostante l'età anagrafica non lo attesti così anziano, Riccardo Pecini ha saputo distinguersi come attento e lungimirante scout. Alla Sampdoria i suoi colpi hanno fruttato quasi sempre dei buoni affari, da Lucas Torreira fino al più recente oggetto dei desideri d'Italia Mikkel Damsgaard, senza dimenticare Patrick Shick e Milan Skriniar. Insomma, un dirigente al quale potersi affidare nel momento del bisogno. Quest'estate ha avuto una missione ostica, complessa, ossia quella di dover costruire una squadra in grado di competere per un intero biennio, facendo un'operazione di tabula rasa, quasi totale, della precedente gestione.

Il mix che si è creato alla corte di Thiago Motta ci dice che Pecini ha lavorato in maniera oculata, provando a convincere giocatori del nostro campionato a unirsi alla causa Spezia, sapendo che non sarebbe stato facile. Il tentativo per Samu Castillejo, l'ultimo giorno di mercato, è stato l'emblema della fatica che è stata fatta in casa Aquile, al pari di quanto accaduto ai dirimpettai della Sampdoria. Alla fine, però, accanto a nomi che dovranno dimostrarsi in grado di supportare la causa, la famiglia Platek ha potuto accogliere Bourabia dal Sassuolo, Nikolaou dall'Empoli, Agudelo (di ritorno) dal Genoa, Manaj dal Barcellona e il trittico Reca-Kovalenko-Colley dall'Atalanta. Non innesti da poco, per una squadra che ha come unico obiettivo quello di restare in Serie A e non di certo andare a competere per l'Europa League. L'attacco dovrebbe esser stato regolato anche dall'arrivo di Salcedo - prospetto che avrebbe dovuto sfondare nel calcio italiano al pari di Pietro Pellegri, che dopo aver disatteso le aspettative ha vissuto un'altra estate di passione.

Il dubbio che pervade il mercato di Pecini, però, sta nelle formule: i giocatori arrivati a titolo temporaneo sono quelli da cui ci si aspetta di più, ossia Agudelo (che può essere controriscattato dal Genoa), Kovalenko, Colley e Salcedo, ma che per vari motivi finiranno per tornare alla casa base dopo l'anno di formazione e di valorizzazione. Gli altri, a titolo definitivo, sono per lo più giocatori che nei radar dei meno accorti non ci sono mai entrati: Antiste, Strelec e Sher vengono da realtà che sono facilmente assimilabili a un interesse collettivo, un po' meno i giovanissimi Kiwior, Holm, Ellertsson e Sanca, posto che molti di questi rimarranno a giocare in prestito un altro anno per poi arrivare l'estate prossima a La Spezia.

È saltato il ritorno di Piccoli, ma c'era da aspettarlo, così come quello di Destro: l'affare col Genoa era più che interessante e avrebbe dato a Thiago Motta un'aggiunta di esperienza, che manca in questo momento alle Aquile. Non c'è più Terzi, non c'è più un giovane maturo in grado di prendersi sulle spalle la squadra, compito che adesso toccherà a Maggiore, che di anni ne ha 23 appena. Lasciati andare Estevez, Ricci e Capradossi, tutti in Serie B, Pecini ha voluto di nuovo creare uno stacco importante con la precedente gestione, come già detto, della quale sono rimasti davvero pochissimi elementi: Gyasi, Verde, Zoet, Nzola. Con quest'ultimo che, adesso, dovrà decidere cosa fare e come gestire il proprio futuro: allo Spezia potrà tornare utile, ma starà a lui decidere se farlo o meno. Sul groppone, intanto, ci è rimasto anche Sala.

Al tecnico adesso dieci giorni di tempo per costruire una squadra con gli acquisti di Pecini, che finalmente ha dato una panchina e una rosa completa al suo allenatore: alla ripresa c'è l'Udinese, squadra solida e compatta, poi il Venezia, diretta avversaria degli spezzini. Saranno due settimane di fuoco, nelle quali si capirà se il progetto triennale imbastito dalla famiglia Platek ha un senso o se quest'operazione di disfacimento e rifacimento non è stata altro che una raffazzonata corsa all'affare futuribile. Ci auguriamo di no, confidando nell'investimento fatto da un imprenditore non dell'ultima ora, un dirigente che mastica calcio a colazione da anni e in una piazza che merita di godersi, finalmente, la Serie A.