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Chi siamo, da dove veniamo e dove andremo: l'autunno definirà il valore dello Spezia
lunedì 13 settembre 2021, 18:30Primo Piano
di Gian Maria Tosi
per Acspezianews.it
fonte acspezia.com

Chi siamo, da dove veniamo e dove andremo: l'autunno definirà il valore dello Spezia

La stagione dello Spezia, tra mille difficoltà, è cominciata in salita, ma ci sono tutti i presupposti perché le cose volgano al meglio

Ieri, dopo 557 giorni, lo Spezia è tornato a giocare davanti al suo pubblico, al Picco, che per la prima volta è stato teatro di una partita di Serie A. L’entusiasmo e l’emozione erano palpabili, con i tifosi tornati ad essere parte integrante dell’incontro, dodicesimo uomo in campo, complice anche la vicinanza del campo agli spalti, cosa rara nella massima serie.

Il pubblico, dicevamo, che quest’anno più che mai dovrà farsi carico della squadra e sostenerla in ogni momento, a prescindere dai risultati. Le possibilità che lo Spezia si salvi quest’anno passano dai match tra le mura amiche e dall’apporto che solo i tifosi spezzini sanno e possono dare.

Le prime partite dello Spezia hanno visto la squadra raccogliere meno di quanto meritasse, solo un punto, e sono cominciati i primi mormorii tra i tifosi, non tutti convinti delle qualità della squadra. È bene ricordare, innanzitutto, come sarebbe bastato veramente poco perché le partite contro Cagliari (giocata con 13 giocatori di movimento) e Udinese portassero quattro se non sei punti invece dell’uno attuale. È vero che nel calcio a contare siano, oltre al risultato finale, l’esperienza e l’astuzia e sia necessario mantenere la concentrazione per tutti i 90 minuti, ma è anche vero che oggi i commenti e la classifica non sarebbero così negativi se solo poco in quelle partite fosse andato diversamente.

Ricordiamoci che squadra è attualmente lo Spezia, reduce da un’estate che avrebbe piegato anche le più grandi. Quello che gli aquilotti hanno dimostrato sul campo è assolutamente incoraggiante, anche troppo se si pensa che molti giocatori non abbiano avuto ancora modo di allenarsi un'intera settimana con la squadra. Difficilmente chiunque avrebbe fatto più di Thiago Motta con il tempo e il materiale a disposizione, in un estate in cui allenatori più navigati di squadre più blasonate non hanno fatto mancare numerose lamentele e critiche verso le società.

Inutile anche ricordare da dove veniamo, la storia che molti hanno vissuto da vicino per più di mezzo secolo. Si, il passato burrascoso non può diventare un alibi dietro al quale nascondersi sempre nei momenti duri delle categorie più prestigiose, ma deve servire per vivere quello che finalmente tutti i tifosi stanno vivendo, la Serie A vista nel proprio stadio, come una festa, e che lo stadio non si trasformi mai in luogo di sterili polemiche, avverso ai giocatori in maglia bianca. 

Infine è bene focalizzarsi su ciò che aspetta le Aquile nelle settimane a venire. Visto il solo punto raccolto nelle prime tre giornate, le prossime tre non fanno stare sereni i tifosi aquilotti. Per primo il Venezia, diretto concorrente nella lotta salvezza, reduce dalla vittoria a Empoli. Inutile negare che il risultato di questo incontro, se non decisivo essendo ancora settembre, avrà sicuramente il suo peso sulla classifica a fine stagione. Seguono Juve e Milan in casa, due partite sulla carta proibitive.

Le prossime settimane potrebbero vedere uno Spezia ancora fermo in classifica, a quattro punti nella migliore delle ipotesi (al netto di risultati insperati contro le big) o addirittura meno se a Venezia non dovessero arrivare i tre punti. Non si deve però perdere la calma e la fiducia, non si deve creare un’atmosfera negativa che condizioni anche la squadra. Tra ottobre e novembre lo Spezia affronterà Verona, Salernitana, Sampdoria, Genoa, Fiorentina, Torino e Bologna (in mezzo anche l’Atalanta). Se Thiago Motta riuscire a trovare la quadra nel difficile tour de force di settembre, l’autunno offre allo Spezia la possibilità di riprendersi e anzi muovere la classifica in modo significativo.

Il tempo dei processi, se proprio dovrà esserci, arriverà più avanti. In questo momento delicato, e fondamentale che i tifosi allo stadio e la piazza tutta siano la forza in più della squadra. La forza di una “neopromossa” come lo Spezia, rispetto a piazze più blasonate dove alle prime difficoltà tifosi e giocatori perdono la freddezza, può e deve essere l’unità e l’armonia dell’ambiente. Che non deve tarpare le ali alle aquile, ma aiutarle a volare più in alto.