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RIVALE | Una spada di Damocle attenta il blucerchiato: la Sampdoria di D’AversaTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 22 ottobre 2021, 10:00Primo Piano
di Daniele Izzo
per Acspezianews.it

RIVALE | Una spada di Damocle attenta il blucerchiato: la Sampdoria di D’Aversa

Dall’allenatore al top player: l’analisi della squadra blucerchiata, prossima avversaria dello Spezia

Non è un momento facile in casa blucerchiata. Nelle ultime settimane il rosso della sconfitta sta prevalendo sul blu, nero e bianco, con una squadra incapace di vincere addirittura da un mese, dal 19 settembre, quando al ‘Castellani’ arrivò una netta imposizione per 0-3. Da allora per la Sampdoria di Roberto D’Aversa, sul quale sembra già aleggiare la spada di Damocle dell’esonero, ha raccolto tre sconfitte (contro Napoli, Juventus e Cagliari) e un rocambolesco pareggio per 3-3 nell’ultimo match disputato al ‘Ferraris’ contro l’Udinese. Una tendenza poco fruttuosa, che sulla sponda doriana della ‘Superba’ si vuole a ogni modo invertire.

ALLENATORE - L'arzigogolato, elastico filo rosso che da più di un secolo scrive ormai la storia del calcio non poteva esimersi dal legare il nome di Roberto D'Aversa alla Sampdoria. In un calcio che percorre a gran velocità i binari del protagonismo e del solipsismo rivolto alla fama, l'allenatore nato a Stoccarda ha da sempre viaggiato in direzione 'ostinata e contraria' (come scriveva un genovese doc, seppur rossoblu, come Fabrizio De Andrè), trovando nella normalità e nella concretezza le pareti sicure di un pensiero calcistico efficace ma mai sopra le righe. Così, dopo aver traghettato una nobile decaduta come il Parma dall'inferno della Lega Pro al nuovo paradiso della Serie A, l'ex centrocampista - tra le altre - di Milan e Siena ha accettato il non facile incarico di succedere sulla panchina blucerchiata a un totem del calcio moderno come Claudio Ranieri. 

MODULO - All'insegna della normalità di cui sopra, il modulo più spesso utilizzato da D'Aversa, sia a Parma che a Genova, è un classico 4-4-2. Davanti ad Audero, solido guardiano della porta blucerchiata ormai da diversi anni, la difesa è collaudata, nonostante negli ultimi tempi abbia mostrato segni di cedimento: a destra l'ex aquilotto Augello, a sinistra Bereszynski e in mezzo la coppia Yoshida - Colley. Anche a centrocampo, poi, le gerarchie sembrano ben definite. Tanti muscoli nel mezzo, con Adrien Silva, Thorsby (che sarà squalificato contro lo Spezia) e Ekdal, in tre per due maglie; e altrettanta fantasia sull'esterno: Candreva e Damsgaard (infortunato e sostituito da Askildsen venerdì sera) assicurano quel quid in più di imprevedibilità e talento dal quale spesso la Sampdoria ha tratto linfa. Dulcis in fundo, detto della logica inamovibilità di Fabio Quagliarella, a completare il reparto troviamo tre pregevoli firme del nostro calcio come Francesco Caputo, Manolo Gabbiadini ed Ernesto Torregrossa. 

TATTICA - Dividiamo il discorso in due: fase di possesso fase di non possesso, quando la palla ce l’hai tu e quando la palla ce l’hanno gli altri. Cominciamo dalla seconda. Quando la squadra avversaria attacca, la priorità della squadra di D'Aversa è quella di coprire il centro del campo, indirizzando il gioco verso l'esterno, dove le catene di fascia possono attivarsi al recupero palla. Più complicato, invece, analizzare la fase di costruzione della Sampdoria. Una prima rotazione di gioco, porta la Sampdoria a delinearsi con un 4-2-3-1: in questo caso la palla dovrà arrivare il più velocemente possibile sulla trequarti, dove la squadra dispone di talento e velocità per far male ai dirimpettai di turno. Un'altra soluzione di gioco, invece, prevede che la squadra genovese attacchi con un 3-2-4-1, il tutto reso possibile dalla capacità di Bereszynski di scivolare come centrale di destra e permettere ad Augello, Candreva, Daamsgard e la seconda punta di infoltire di sbocchi qualitativi la trequarti alle spalle di Quagliarella. 

TOP PLAYER - 654 partite, 232 gol, 61 assist. Facile anche da questi numeri, impressionanti, capire che il valore aggiunto di questa Sampdoria alla veneranda età di 38 anni è ancora Fabio Quagliarella. Immarcescibile finalizzatore dal gusto estetico del gol, lo stabiese è attaccante che senza ombra di dubbio ha lasciato un qualcosa alla storia del calcio italiano, e non solo. L' 'uomo dal gol impossibile', come viene definito da parte della critica pedatoria, ha cullato in chi ha avuto la fortuna di ammirarlo il senso di un calcio ancora romantico, di provincia: un artigiano del gol lanciato a predicare nel mondo dell'iper-professionismo. 

Tirando le somme, la Sampdoria è squadra che sta rendendo ben al di sotto di quanto era lecito aspettarsi, soprattutto dopo le prime positive giornate. Perciò lo Spezia, pur galvanizzato dalla lucida vittoria sulla Salernitana, dovrà star attento. Il primo derby stagionale non sarà battaglia per cuori deboli, come del resto fu quello dell'anno scorso, conclusosi sul risultato di 1-1.