Var-sticcio: "non ripartire, aspetta" e il mistero dell'ok in Spezia-Lazio

Indiscrezioni, foto, rabbia e ancora comunicati ufficiali, sospensioni, dichiarazioni, botta e risposta tra società. E' successo di tutto nella giornata di ieri. Il gol a tempo quasi scaduto di Francesco Acerbi in Spezia-Lazio ha alzato venti di protesta e indignazione su tutto il panorama calcistico nazionale, riportando alla luce polemiche che col VAR sembravano ormai sopite. Quantomeno sul fuorigioco. 

Ma cerchiamo di mettere ordine. Tutto è nato sabato sera, al 'Picco'. E' il minuto 89' quando Luis Alberto colpisce male un pallone che finisce sui piedi di Acerbi, abile a girarlo in rete. In quel momento nessuno si accorge di nulla: la Lazio esulta per il 3-4 e lo Spezia si rammarica per tale finale dopo esser stata in vantaggio ben tre volte. Qualcosa però non torna: rianalizzando le immagini nel dopo-gara, la posizione del centrale biancoceleste appare discutibile, in fuorigioco. Stante il fatto che Provedel era uscito dalla porta, tra Acerbi e la rete pare esserci infatti un solo difensore: Reca. 

Venti di burrasca si sono alzati a questo punto sul campionato italiano. Domenica sera Mourinho ha parlato, citando velatamente la partita, di fuorigioco netto, mentre ieri mattina - come raccontato da La Gazzetta dello Sport - Rocchi si sarebbe infuriato per il comportamento dei cinque arbitri in Spezia - Lazio. E questo prima che arrivassero decisioni e comunicati ufficiali. Prima la decisione dell'AIA: Pairetto e Nasca, fischietto di gara e VAR dell'incontro, sospesi fino al termine della stagione. Poi il comunicato della Lazio, poi quello dello Spezia. Un prevedibile tsunami. 

Tornando, tuttavia, alla serata di sabato, luogo e tempo del misfatto: cosa si sarebbero detti Pairetto e Nasca? Caressa lo ha chiesto esplicitamente a Rocchi. La Gazzetta dello Sport riporta il possibile scambio di idee. "Non ripartire, aspetta" avrebbe detto subito dopo il gol di Acerbi Nasca all'auricolare di Pairetto. Ma quest'ultimo, evidentemente sicuro di aver poi sentito un 'ok' che non pare esser stato pronunciato, dopo pochi secondi ha fatto riprendere il gioco. E a quel punto il dado era tratto, non si poteva più tornare indietro. 

Questo ci sarebbe, dunque, dietro al caos lasciato in eredità da Spezia-Lazio: un errore di comunicazione.