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Pecini: «L'obiettivo è quello di rimanere a lungo in A. Alla stagione dello Spezia do 8»TUTTO mercato WEB
venerdì 27 maggio 2022, 08:00Interviste
di Daniele Izzo
per Acspezianews.it

Pecini: «L'obiettivo è quello di rimanere a lungo in A. Alla stagione dello Spezia do 8»

Le parole del dirigente dello Spezia a 'Voglia di Spezia', trasmissione di TeleLiguriaSud

Mercato, sentenza della FIFA, questione allenatore, riscatti, Spezia-Napoli e tanto altro ancora. In una lunga intervista rilasciata nel corso della trasmissione 'Voglia di Spezia', in onda su TeleLiguriaSud, Riccardo Pecini ha toccato tutti questi argomenti. 

Inevitabile partire da un giudizio sullo stagione dello Spezia: «Difficile dare un voto. Ma ne vorrei dare uno alto perché secondo me siamo cresciuti nelle difficoltà: potrei dire otto. La svolta è sicuramente arrivata a gennaio: gli altri ci hanno provato con il mercato, noi non potevamo farlo e quindi abbiamo svoltato con il gruppo. Nello specifico, la partita decisiva? Ne dico due: quelle con Genoa e Sampdoria. Siamo usciti dal campo con la convinzione di essere più forti e di aver vinto con merito».

E un giudizio sui singoli. Pecini ha sottolineato come Bastoni sia cresciuto tanto: «anche grazie al fatto di esser tornato al suo ruolo originario. Hristov anche è cresciuto tantissimo, pur non giocando tanto. Nelle ultime partite, però, si è visto un miglioramento evidente. E poi quest'anno è arrivato alla maturità assoluta Daniele Verde. E' un giocatore di Serie A solido. Provedel? Lo ha avuto a Empoli in un momento difficile. Oggi l'ho ritrovato molto più maturo come persona e con quella sicurezza di essere padrone dell'area di rigore, che è fondamentale per un portiere di Serie A».

Un commento a parte è stato fatto poi sul capitano, Giulio Maggiore: «Credo che indossare la fascia da capitano per un giocatore di Spezia sia di per sé un percorso - ha detto Pecini - Quest'anno nelle partite fondamentali ci ha dato tantissimo. E poi bisogna sottolineare che non si è mai tirato indietro: ha sempre messo lo Spezia davanti a se stesso. E questo fa parte del percorso di maturazione che dicevo, di essere leader della squadra di casa sua».

E' poi il mercato il secondo macro-argomento dell'intervista a Pecini. Potesse tornare indietro, il dirigente aquilotto ha sottolineato come: «Si potesse fare meglio a livello d'esperienza, magari acquisendo qualche giocatore per guidare il gruppo. Ma noi il mercato lo abbiamo studiato penando al blocco e non potevamo metter dentro troppi giocatori in là con gli anni. Poi, naturalmente, dobbiamo anche dire che qualche giocatore non è voluto venire. Quindi con il Mister si è preferito avere due giovani in più che viceversa. Nella costruzione della rosa, quindi, abbiamo considerato di tenere dentro giocatori che avrebbero giocato poco. Questo per dare al mister più variabili possibili. E infatti nella prima parte della stagione, mentre lui cercava l'equilibrio perfetto, hanno giocato tutti. Poi Thiago ha trovato la quadra ed alcuni di loro hanno trovato meno spazio. Strelec è l'esempio principale. E' un giocatore che in un 4-3-3, o in 4-2-3-1, è difficilmente collocabile. Lui è una seconda punta. Può giocare anche da esterno, ma gli levi qualcosa».

Sul mercato che verrà, invece, avrà un peso capitale il ricorso al TAS di Losanna sulla sentenza della FIFA: «Noi abbiamo portato avanti una linea difensiva chiara rispetto a quella che è stata l'enormità della sanzione - ha specificato Pecini - Vediamo se gli argomenti portati sul tavolo saranno convincenti. Io non ne ho idea, non mi sento di dare percentuali. Mercato eventuale? Vediamo. Cerchiamo di analizzare il bicchiere mezzo pieno. Il prossimo anno a metà settembre avremo giocato otto partite, quando di solito se ne giocano due. Facendo un ritiro (speriamo) normale, il fatto di avere il mercato chiuso ci permetterà di tenere il gruppo saldo e magari di arrivare al rush iniziale più pronti di altri che avranno il mercato aperto. Il fatto che si giocheranno così tante partite, unito al mercato bloccato, potrebbe essere un vantaggio. Basta vedere la Sampdoria nell'anno del Covid».

Qualora il mercato dovesse venire confermato come bloccato, lo Spezia potrà attingere praticamente solo dal rientro dei prestiti. Pecini ha fatto così un'analisi dei giocatori che torneranno alla corte aquilotta: «Holm può essere pronto per adattarsi al campionato italiano. Lui è stato utilizzato da centrale a tre, da terzino e anche da esterno alto: secondo noi, in prospettiva, può fare il laterale basso. E' un giocatore caratteriale, il suo ambientamento sarà veloce. Capradossi aveva bisogno di metter dentro partite e tornerà più pronto rispetto all'anno scorso. Poi in ritiro vedremo gli altri, cercando di capire se potranno rimanere in rosa».

Oltre ai prestiti di rientro, ci saranno poi anche i giovani. Giovani come Nicolò Bertola, che ha trovato l'esordio a Udine ed è sceso nuovamente in campo con il Napoli: «A Udine piangeva come un bambino - ha sottolineato il dirigente dello Spezia - Noi lavoriamo per momenti come questo. Specialmente in una società così, che per stare in Serie A ha bisogno di linfa continua sia a livello tecnico che di attaccamento. Perciò l'esordio in campionato di Bertola è stato un buon messaggio per tutti. Previsioni per il settore giovanile? Anzitutto il settore giovanile dello Spezia ha espresso comunque un buon numero di giocatori professionisti. Arrivando qua ho conosciuto persone di valore tecnico e umano altissimo: quello che possiamo fare è cercare di continuare quel lavoro di formazione che va fatto su un territorio e cercare di mettere a disposizione gli strumenti migliori, come palestre e tanto altro ancora».

Un'altra mano allo Spezia sarà tesa dai riscatti. In particolar modo, quelli di Agudelo e Manaj: «Abbiamo il diritto di riscatto fissato per entrambi. L'idea sarebbe di riscattarli tutti e due. Questa settimana respiriamo, poi la prossima vediamo. Loro due vogliono restare a Spezia e noi vogliamo tenerli. Poi dobbiamo capire che tipo di rosa mettere a disposizione dell'allenatore. Se hanno contro-riscatto? Manaj no; Agudelo e Colley si. Con l'Atalanta abbiamo parlato, con il Genoa ancora no: l'intenzione è quella di tenere anche Ebrima. E' un ragazzo che ha un grande potenziale, ma non ha mai avuto continuità d'allenamento. Quest'anno lui ha fatto Covid-19, Coppa d'Africa e due infortuni muscolari: praticamente lo abbiamo avuto a disposizione tre mesi su otto. La stessa cosa che si può dire di Bourabia. Anche lui sarà praticamente un nuovo acquisto».

Così come un nuovo acquisto potrebbe essere anche Leo Sena: «Speriamo che sia un nuovo acquisto - si è augurato Pecini - Abbiamo fatto tutti gli esami propedeutici all'idoneità e i test in campo. Ora va in vacanza, si rilassa e quando torna speriamo che possa passare la visita per l'idoneità sportiva».

Su Thiago Motta: «C'è stato un momento in cui evidentemente Thiago Motta si è sentito meno protetto e supportato, e dal suo punto di vista posso anche capirlo. Anche se è stato supportato molto. Faccio un esempio: lunedì il Milan ha vinto il campionato, un anno e mezzo fa Pioli stava allenando da licenziato. Dalla discussione sono usciti più forti e allineati. Noi stiamo lavorando tutti per portare avanti un progetto a lungo termine, per dare allo Spezia, con fortuna e bravura, dieci, quindici, vent'anni in Serie A: l'obiettivo è quello. In questo contesto è normale che bisogna tararsi tutti, dal responsabile della comunicazione al Presidente, all'allenatore e al suo staff. E' un percorso di crescita. Quando è previsto il summit? In settimana, prima che parta per le vacanze siamo d'accordo di vederci per capire se e come poter ripartire» ha risposto Pecini. 

Dal campo all'extra-campo. Il dirigente aquilotto ha speso qualche parola anche sui fatti di Spezia-Napoli: «Sono poco diplomatico su questo argomento. Se in 18 partite non è successo nulla e se il giorno della festa arrivano 300-400 persone apposta per rovinarla, non riesco a capire perché dobbiamo rimetterci noi. Abbiamo giocato dieci mesi in questo stadio e i nostri tifosi non hanno mai avuto problemi. Anzi, sono stati sempre bravi a non reagire, o a farlo il meno possibile, alle provocazioni. Spero che le risultanze di chi di dovere valutino il tutto nella maniera giusta».

A prescindere dagli spiacevoli episodi dell'ultima giornata, come sottolineato da Pecini il 'Picco' è stato uno dei motori principali nella riuscita della stagione aquilotta: «Campo? Il terreno del 'Picco' è uno tra i tre migliori in Serie A. I campi di Follo, seppur con un turn-over limitato, hanno mantenuto uno standard elevato tutto l'anno. Quindi la gente che lavora qui da noi sa lavorare. Il vantaggio che ci dà questo stadio sono intanto le persone, il pubblico. Sono talmente passionali e coinvolgenti che danno un vantaggio enorme. Secondo: i punti di riferimento. Tutti avranno difficoltà a trovarli. E questo è un vantaggio che noi dobbiamo sfruttare. L'esempio più lampante è stata la sfida all'Atalanta, che nel primo tempo non è riuscita a fare un cambio di gioco, specialità della casa, perché non trovavano le misure».