Gotti: «Giocare a tre dietro può essere d'aiuto. Su Maggiore...»

Tra le splendide montagne che circondando Santa Cristina Valgardena sta prendendo forma il nuovo Spezia targato Luca Gotti. Prime impressioni, obiettivi, un pizzico di tattica e, naturalmente, il calciomercato. Di questo, e di tanto altro ancora, il nuovo tecnico delle Aquile ha parlato a La Gazzetta dello Sport. 

Salvezza. Questo è l'obiettivo dello Spezia, che, secondo Gotti, sta intraprendendo un percorso di consolidamento in Serie A: «A me viene chiesto il quarto miracolo consecutivo? Ahahah... Ci stiamo attivando. Di sicuro non possiamo dare nulla per scontato, in A non si resta in automatico, ci saranno tanti ostacoli. Ma l’autostima di questo gruppo è cresciuta nel tempo».

E non poteva essere altrimenti, dopo i mille ostacoli della scorsa stagione. Tra questi, uno dei più grandi è stato sicuramente il blocco del mercato che la FIFA sentenziò lo scorso anno: «Non ero spaventato dal blocco del mercato perché avrebbe sigillato un gruppo sano, con dinamiche consolidate e in grado quindi di partire bene in un campionato anomalo e diviso in due. Sarei stato più preoccupato di non poter operare a gennaio, ma il problema non c’è più».

E quindi una delle tematiche di mercato più ricorrenti in questo inizio d'estate è quella legata al futuro di Giulio Maggiore: «Se ci ho parlato? Non a proposito della sua situazione di mercato - ha detto Gotti - So che ha molti estimatori, io stesso ne ho apprezzato la crescita in questi anni».

Dal mercato al campo, alla tattica. Dopo aver spiegato come la ricerca dell'ampiezza sia quasi come una pietra filosofale per tutti gli allenatori, il nuovo tecnico dello Spezia si è soffermato a parlare di modulo: «Credo che giocare con tre centrali difensivi possa essere d’aiuto al gruppo. Poi a metà campo e davanti si può vedere come impostare la formazione. Sbaglierei a scegliere oggi a priori un’idea senza avere il gruppo definitivo. Di sicuro uno dei punti di forza dello Spezia è stato l’atteggiamento, che non deve cambiare: tutti devono remare dalla stessa parte e credo che anche la piazza in tal senso ci darà una grande mano».