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Rubino: “Italiano e il suo staff mi emozionano. Pensa ad allenare, non chiede nomi”
“A Trapani ho trovato sin da subito un allenatore determinato e consapevole della sua idea di calcio. Il motivo per cui il nostro rapporto è andato bene è anche perché mi ha dimostrato di voler allenare senza richiedere neanche un giocatore, abbiamo condiviso delle scelte ma gli bastava avere una squadra”. Così a TuttoMercatoWeb l’ex direttore sportivo del Trapani Raffaele Rubino, oggi a Livorno, che in Sicilia ha condiviso l’esperienza con Vincenzo Italiano culminata con la promozione dalla C alla B. “Tanti giocatori di quel Trapani non li conosceva, anche Nzola non lo conosceva e poi se l’è portato allo Spezia. La sua ambizione era la mia, ci ha unito la passione”.
Se lo aspettava protagonista in Serie A?
“Quando mi hanno chiesto un parere ho sempre detto di prenderlo subito. Allo Spezia è stato supportato anche quando le cose andavano male. È una persona determinata che ha idee, poco gli importa di avere i nomi, ha solo bisogno di lavorare”.
È pronto per una big?
“Vincenzo sta facendo un percorso importante, non si fa distrarre. Questa sarà la stagione dove dovrà confermare ancora una volta il suo calcio. Un buon presupposto per essere giudicato un allenatore di livello. Tutto il suo staff lo ha costruito a Trapani, lo abbiamo creato insieme. Quando vedo tutti loro insieme mi emoziono”.
A proposito del Trapani. Con lei l’ultima parentesi felice. Che effetto le fa non vedere più i granata nel calcio?
“Una brutta pagina di sport. Non è mai capitato salvarsi sul campo e retrocedere per inadempienze economiche. Trapani è una piazza dove si può fare calcio e anche bene, chi non ci si trova non può giudicare e pensare come si sta e come si vive la quotidianità. È una piazza che manca”.
Se lo aspettava protagonista in Serie A?
“Quando mi hanno chiesto un parere ho sempre detto di prenderlo subito. Allo Spezia è stato supportato anche quando le cose andavano male. È una persona determinata che ha idee, poco gli importa di avere i nomi, ha solo bisogno di lavorare”.
È pronto per una big?
“Vincenzo sta facendo un percorso importante, non si fa distrarre. Questa sarà la stagione dove dovrà confermare ancora una volta il suo calcio. Un buon presupposto per essere giudicato un allenatore di livello. Tutto il suo staff lo ha costruito a Trapani, lo abbiamo creato insieme. Quando vedo tutti loro insieme mi emoziono”.
A proposito del Trapani. Con lei l’ultima parentesi felice. Che effetto le fa non vedere più i granata nel calcio?
“Una brutta pagina di sport. Non è mai capitato salvarsi sul campo e retrocedere per inadempienze economiche. Trapani è una piazza dove si può fare calcio e anche bene, chi non ci si trova non può giudicare e pensare come si sta e come si vive la quotidianità. È una piazza che manca”.
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