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I presidenti di Serie A hanno perso 2,5 miliardi, come fa la colpa a essere di sistema e procuratori? Il calcio è l'unica azienda dove il fallimento non è previsto, anche se la Sampdoria appare oramai non più salvabileTUTTO mercato WEB
© foto di Lorenzo Di Benedetto
sabato 4 marzo 2023, 18:46Editoriale
di Andrea Losapio

I presidenti di Serie A hanno perso 2,5 miliardi, come fa la colpa a essere di sistema e procuratori? Il calcio è l'unica azienda dove il fallimento non è previsto, anche se la Sampdoria appare oramai non più salvabile

"È un calcio malato". Recitava così una catchphrase della Gialappa's Band in Mai Dire Gol. A dirlo era Walter Fontana, con il caso Pentolino, contesa mezz'ala dell'Aarau che si allenava da sola. Il problema è che lo slogan è del 1998, con i Mondiali di Francia sullo sfondo, mentre l'Italia ogni anno vinceva qualcosa in ambito europeo. E ora? La situazione appare oramai sempre più grave, ma non seria. D'altro canto i vertici sono sempre gli stessi da anni, nessuno si dimette quando accadono cose pessime, ben legati al cadreghino a doppio filo. Un sistema autoreferenziale e politico che ammette e promette riforme che da anni non avvengono.

La realtà è che tutti parlano e disquisiscono di diritti televisivi, pezzotti e pirateria, quando in realtà il problema è diverso. Non abbiamo degli stadi chiamati tali. Spesso sono vuoti e quelli che si riempiono, come San Siro, vogliono essere abbandonati per una questione di ricavi. Cosa falsa, è solo per aumentare l'appettibilità di una squadra nel momento di rivenderla, perché spendere 2 miliardi in uno stadio, anche ammesso e non concesso di crescere enormemente con i ricavi, vengono ammortizzati in 12-15 anni. Se sei il Real Madrid. Se fai un centinaio di milioni all'anno - cifra altissima attualmente - arrivi a un 5% annuo. Gli stadi attualmente sono troppo costosi per le squadre italiane. Se ci mettiamo anche l'ostracismo di politica, abitanti, leggi e compagnia bella, ecco perché siamo così indietro. Il calcio è bello anche per la sua cornice di pubblico. Per le urla, per i "nooo" a un gol sbagliato. Siamo oramai abituati a un calcio di plastica, mentre la Premier ha stadi sempre pieni ed è molto più divertente (anche) per questo, non solo perché viaggiano molto più spediti rispetto a noi. Poi, certo, quando c'è Milan-Tottenham si va alla stessa velocità, mentre la Serie A non è allenante.

A parte questo, nella giornata di ieri vi abbiamo proposto uno speciale sui conti del calcio italiano. I risultati sono lì da vedere anche per un bambino di tre anni. Le strisciate, cioè Milan, Inter e Juventus perdono da sole 1,6 miliardi di euro nella gestione Elliott, Agnelli e Zhang. Una cifra che fa rabbrividire e che non può e non deve essere colpa solo dei procuratori e del sistema. Tutti i club sono andati oltre le proprie possibilità, vivendo sempre sull'anticipo di quello che succederà. Oppure sui capitali propri, come Elliott e la stessa Juventus. Ma è anche normale poi cercare di trovare soluzioni quando le spese sono esponenziali. Ma chi firma queste spese? Perché i dirigenti non pagano e anzi si permettono di dire che è tutto molto roseo, lamentandosi però del fatto che il governo non aiuti?

Come fai ad aiutare gente che spende il doppio di quanto produce? Perché dovrebbe farlo? Vero è che il Covid ha accelerato i problemi, ma tutto il resto era una sorta di foglia di fico. Dopo il 2020 le plusvalenze sono di fatto morte, con la Sampdoria che non riesce più a vendere calciatori e per questo va in rosso fuoco. Il Napoli aveva aumentato troppo le spese e ha perso 111 milioni in due anni, probabilmente li recupererà presto, ma nel computo dell'era De Laurentiis è comunque un problema da poco. La Fiorentina di Commisso ha speso 20 milioni ed è abbastanza in linea con quella che può essere una gestione economica decente, ma poi la questione sportiva quando non puoi investire più di tanto va di pari passo. La Roma ha un terribile -400 milioni in due anni di Friedkin, ma il caso limite è il Bologna: Saputo ha speso 220 milioni e non è mai riuscito nemmeno ad avvicinarsi alla zona Europa. Come è possibile tutto questo?


Poi c'è chi sopravvive con le sponsorizzazioni, come Cremonese e Sassuolo (bontà loro, ci può anche stare), e chi cerca di fare un calcio in maniera produttiva, portando avanti una programmazione. La Lazio lo ha fatto sin dall'inizio, l'Atalanta ci è riuscita con l'arrivo di Gasperini e il ciclo di Sartori, oltre che a un'attenta gestione dei conti. Queste squadre riescono a competere con gli squadroni - senza vincere i nerazzurri, qualcosina i biancocelesti - e hanno un attivo importante perché hanno capito qual è oramai la situazione in Serie A. Non si può sempre arrivare fra le prime quattro e la ricetta è tenere bassi i costi e provare a pescare jolly dal mazzo. Quest'anno lo ha fatto il Napoli e vincerà lo Scudetto, poi cederà Osimhen e ripianerà tutto i problemi vissuti fino a qui quando i costi sono andati fuori controllo.

Il calcio è l'unica azienda dove è quasi impossibile fallire, almeno finché chi è a capo della società ha abbastanza soldi per tenerla in vita. Questo non succederà con la Sampdoria. Perché sembra davvero un'impresa disperata trovare 200 milioni da qui ai prossimi 120 giorni. I politici avevano detto che un caso Parma non sarebbe stato più replicato, e ora? Chi tirerà fuori soldi per una squadra che oramai è in Serie B, che ha solo debiti e zero asset e che può ripartire dopo poco da zero? Certo, magari dalla D. Ma quanto ha speso il Parma per tornare in A con una programmazione lungimirante e un po' di fortuna? Certamente non 200 milioni, quelli li ha messi Krause, dopo... Spandendo come tutti e senza un ritorno. Sì, è un calcio davvero malato.

Inter: -578,1 milioni
Sassuolo: -15,2 milioni
Torino: -81,7 milioni
Lazio: +55,4 milioni
Salernitana: -16,8 milioni
Bologna: -220,6 milioni
Cremonese: -4 milioni
Sampdoria: -77,2 milioni
Juventus: -600,7 milioni
Monza: -69,1 milioni
Fiorentina: -20 milioni
Lecce: -4,9 milioni (dato inattendibile)
Atalanta: +157,4 milioni
Empoli: 5,1 milioni
Udinese: -127,5 milioni
Hellas Verona: 1,2 milioni
Milan: -515,6 milioni
Roma: -404,3 milioni
Spezia: -17,7 milioni
Napoli: -11,4 milioni