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I problemi della JuventusTUTTO mercato WEB
© foto di Marco Spadavecchia
venerdì 29 luglio 2016, 11:17Archivio
di Claudio Nassi
per Claudionassi.com

I problemi della Juventus

Bill Walsh, famoso allenatore di football americano, è l'assertore della malattia del più, che assale dopo aver vinto. Ripetersi non è facile. Mentre tutti erano affamati per conquistare il primo campionato, una volta conquistato tutti vogliono di più: più soldi, più anni di contratto, più pubblicità, più sponsors, più minuti di gioco, più responsabilità, più voce in capitolo, più potere, più leadership, più importanza e così via. Se invece di uno scudetto ne hai vinti cinque di seguito, com'è il caso della Juventus, e, vista la campagna-acquisti, si dà per scontato il sesto, che sarebbe record per il nostro calcio, credo sia il caso di soffermarsi un attimo. Finora tutto è filato liscio, escluso l'inizio dello scorso torneo, perché da quando è stato inaugurato lo "Juventus Stadium" le distanze dagli avversari sono aumentate. Oggi sono cambiate le strategie per puntare alla Champions League. Pjanic, Dani Alves, Pjaca e Higuain hanno detto a chiare note che Real, Barcellona, Bayern, Atletico Madrid, PSG e le big inglesi sono alla portata.

Ma questo ha comportato, oltre a uno sforzo economico, problemi da non sottovalutare. L'acquisto di Higuain pone l'argentino al quarto posto per soldi spesi, dopo Pogba, Bale e Cristiano Ronaldo. Di conseguenza i 7 milioni di ingaggio netti per 5 anni sforano di non poco il plafond del club. Il trentatreenne Dani Alves al Barcellona prendeva 5 milioni e mezzo e, anche se giunge a costo zero e la cifra si è spalmata nel tempo, non farà contenti troppi. Stesso discorso per Pjanic. Tutto questo avrà ripercussioni sugli altri. Bonucci, inseguito da Guardiola e Mourinho, con cifre da affezione e proposte di guadagni diversi dagli attuali, non credo si accontenti dei giudizi lusinghieri. Spinto dal procuratore e dalla dolce metà, si presenterà a Marotta per adeguamenti. E Buffon, ormai superato da troppi, Barzagli e Chiellini staranno a guardare? E Marchisio, non appena tornerà in campo, non vorrà mettersi al pari degli altri? E Lichtsteiner, che già la scorsa stagione chiedeva maggior considerazione, accetterà gli stessi soldi e di dividere le presenze, nel migliore dei casi, con Dani Alves, o chiederà di essere ceduto? E Mandzukic, costretto ad andarsene dal Bayern dopo l'arrivo di Lewandowski e dall'Atletico Madrid dopo quello di Griezmann, non si troverà davanti allo stesso problema? E quella pletora di centrocampisti non potrebbe rifiutare destinazioni non gradite? E Zaza, che va in gol ogni volta che viene chiamato dalla panchina, non desidererà più minuti, se non dovesse partire?

Insomma, non darei così scontata la vittoria della Juventus visti i problemi che affioreranno. D'accordo, la società è ben strutturata, con uomini di valore, ma per vincere non dovranno sbagliare mossa. Avranno tutti contro, più di sempre, e a livello internazionale non sarà sufficiente la presenza di Andrea Agnelli, Vicepresidente della Commissione Competizioni per Clubs dell'UEFA, né tanto meno quella di Evelina Christillin nel Comitato Esecutivo della FIFA per stare al passo dei potenti. Sono curioso di vedere che cosa accadrà, nella speranza che, in silenzio, tutto si appiani e i risultati siano pari all'impegno e allo sforzo economico.