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I numeri di BerlusconiTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 19 agosto 2016, 11:23Archivio
di Claudio Nassi
per Claudionassi.com

I numeri di Berlusconi

Non ho mai visto buttare via i soldi, soprattutto da chi ne ha tanti. Per questo nel febbraio del 1986, quando ero alla Fiorentina, rimasi di sale per l'operazione che portò al Milan Massaro e Galli per 13 miliardi, 8 l'attaccante e 5 il portiere. Anche se il Conte Pontello non seppe dire di no alla pressante richiesta di Berlusconi per Dario Bonetti, che avevamo in forza da un anno a costo zero. Mi domandavo perché tanti soldi, quando 10 miliardi potevano bastare. Ma il Cavaliere voleva vincere subito. Aveva da raggiungere obiettivi precisi: scudetti e coppe internazionali, e senza tempo da perdere. Il Milan avrebbe goduto di un'immagine incredibile e portato pubblicità alle aziende. Era partito in vantaggio sugli altri e i 28 trofei in 30 anni sono a confermarlo. Pochi hanno vinto tanto nello stesso arco di tempo.

Da allora sono stato cauto nel giudicare i bilanci del club rossonero e quando, giorni or sono, un articolo puntuale di Marco Iaria sulla "rosea" ha esaminato in dettaglio i soldi versati da Fininvest nel Milan, mi è tornata in mente l'operazione dell''86. Se da allora il Cavaliere ha investito 820 milioni sotto forma di versamenti e aumenti di capitale, escludendo i 13,4 che servirono per l'acquisto della società, bisogna rivedere le critiche a chi aveva fatto lievitare le spese nel calcio. E' pur vero che solo tre volte si sono registrati bilanci in attivo, '90/'91, '99/2000 e 2005/2006, e che quando negli ultimi due anni, 2014 e 2015, è stato accumulato un deficit di 180 milioni, anche il Presidente ha capito che doveva passare la mano. Nell'ultimo esercizio, chiuso il 31 dicembre 2015, Fininvest ha versato la cifra record di 150 milioni nel Milan, causa l'assenza della Champions League e una campagna di rafforzamento con un saldo negativo di 115. Poiché tanti grandi personaggi, oltre a essere abili, sono fortunati, Berlusconi ha venduto in Cina il club per 740 milioni: 520 entreranno nelle casse di Fininvest e 220 andranno a coprire i debiti. A conti fatti il Cavaliere avrà rimesso 300 milioni in 30 anni, 10 milioni l'anno, escluso quelli per l'acquisto della società. Si può aggiungere ancora qualcosa, ma non credo si vada lontano.

Però in contropartita ha ottenuto 28 trofei, si è trovato ogni giorno sui giornali con titoli cubitali, è diventato uno dei politici più importanti, ha dato di sé un'immagine vincente ed esce rimpianto da tutti, dopo aver fatto accettare ai nuovi proprietari una clausola che li costringe a investire 350 milioni in 3 anni per rinforzare la squadra. Se qualcuno pensasse di metterlo nella classifica dei "ricchi scemi", come Giulio Onesti chiamava i presidenti, sbaglierebbe di grosso.