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Il sessoTUTTO mercato WEB
© foto di Marco Spadavecchia
lunedì 28 novembre 2016, 14:34Archivio
di Claudio Nassi
per Claudionassi.com

Il sesso

Ho letto un piacevole articolo di Leo Turrini dal titolo: "E Guardiola ordinò ai suoi campioni: "Sesso vietato dopo mezzanotte"". L'argomento mi ha sempre interessato e ne ho sentite di tutti i colori. Ne ho parlato spesso, in particolare a Torino, quando giocavo in "De Martino" e nelle riserve granata. Dei quattro terzini della "rosa" quelli che la domenica non scendevano in campo giocavano il mercoledì con i rincalzi. Mi divertivo in particolare con uno che pensavo si permettesse degli svaghi. Ma le sue risposte mi lasciavano di sale: "Non mi interessa, per giocare in prima squadra sono pronto a qualsiasi sacrificio". Ricordo che uno sposato, in vena di confidenze, diceva che la moglie, con la quale aveva un rapporto alla settimana, riteneva opportuno averne uno ogni quindici giorni. Lui lottava per il posto, aveva 30 anni e doveva sacrificarsi per guadagnare quanto più possibile. Una volta chiuso con il calcio c'era tutto il tempo per rimettere il tempo perduto. E la signora non aveva grilli per la testa. Raccontavano che il record appartenesse a un argentino del passato, che giocava sempre e si permetteva tre amplessi settimanali. Quando la squadra giocava in casa, dal momento che abitava a due passi dallo stadio, chiedeva al mister il permesso per andare a salutare la moglie. Diceva che lo faceva giocare meglio.

Ecco perché, quando sento scatenarsi il gossip sui calciatori, ho più di un dubbio. So bene che l'occasione fa l'uomo ladro ma, se uno si concede quanto gli viene offerto, la domenica vedrà gli altri passargli davanti. Quando giocavo a L'Aquila a un mio compagno, che si dilettava due volte la settimana con amabili pulzelle, per due volte si appannò la vista. Domandò al medico la causa. Era stanchezza. Capì che non poteva permettersi quel ritmo. Quando sento dire da più di un sessuologo che non ci sono problemi e che ognuno può fare ciò che gli aggrada, rimango perplesso. Perché nelle discussioni tra calciatori il sesso è predominante e, al tempo stesso, condizionante. Sanno tutti che, se non fanno vita da atleta, pagheranno dazio, ovvero perderanno il posto; e questo è un tabù che blocca. Qualcuno potrà non crederci, altri racconteranno di conquiste incredibili. Può essere, ma chi gioca sempre, state certi, non va sopra le righe. Ho conosciuto professionisti che raramente hanno sbagliato, come quelli che non hanno perso tempo per divertirsi. I primi sono usciti da vincitori, i secondi da sconfitti. Eppoi è la vita a insegnare che se vuoi arrivare, in qualsiasi settore, devi fare sacrifici.

Quando si seppe che l'Ajax e l'Olanda di Cruyff viaggiavano con le mogli al seguito, in molti ci stupimmo; ma anche Liedholm permetteva ai suoi di dormire il sabato con mogli e compagne. Il "barone" concedeva massima fiducia. Chi sbagliava in campo, però, poteva fare le valigie. Ho letto anche che è meglio cedere al fascino di Venere la domenica sera, perché il lunedì è possibile recuperare, ma anche stavolta sono d'accordo con chi opterebbe per il ritiro post-partita, ritenendolo il migliore, per evitare che un ulteriore sforzo si sovrapponga a quello della gara. Si allontanerebbero i tempi di recupero. Purtroppo le donne non ne vogliono sentir parlare e la cosa, che ritengo la più giusta, non si potrà fare.