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Locatelli, Zaniolo e De PaulTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 16 novembre 2020, 09:00Archivio
di Claudio Nassi
per Claudionassi.com

Locatelli, Zaniolo e De Paul

Bisogna anche sorridere quando si prendono in esame certi fatti. Tutti parlano di Manuel Locatelli, centrocampista del Sassuolo, classe '98. Addirittura anche un politico, Walter Veltroni, cui la "rosea" ha dedicato due pagine. Non sono d'accordo quando scrive "... calciatore con qualità offensive e con qualche distrazione di troppo". Perché è il primo a difendere e a suggerire l'assist, in attesa di rendersi conto che, con il calcio che ha, come vede la linea dell'area di rigore deve tirare in porta. La cosa che manca. Per il resto parlo del regista più completo in circolazione, il più veloce di testa. Se debbo fare un paragone con quelli che sapevano prima che arrivasse la palla dove giocarla, sono a scomodare il Socrates del Brasile e Redondo. Il cerchio si chiude, visto che lo vuole Pirlo. Quando dice che si è ispirato a Toni Kroos, la mente del Real e della nazionale tedesca, non sbaglia. Non sono facile agli entusiasmi, ma guardo il Sassuolo perché Locatelli diverte. Così la Nazionale. Anche se nel calcio il più bravo sbaglia nella misura del 60%, chiedo com'è possibile che il Milan l'abbia ceduto. Boscia Tanjevic non è solito dire "... il talento è come una gamba più corta, la noti al primo sguardo"? Alle corte, una cessione che non doveva avvenire.

Più grave di questa c'è solo quella di Zaniolo. Impossibile non averlo valutato, ma la Fiorentina prima e l'Inter poi se ne sono liberate quasi fosse un pincopalla. Come non sembra vero che Pradè non abbia portato a Firenze, lo scorso anno, De Paul. Quanti sono i calciatori che fanno fare un salto di qualità? Un'esigua minoranza. Se ce n'è uno che conosci sotto qualsiasi aspetto, col vizio del gol e, per di più, nazionale argentino, perché hai vissuto un anno insieme all'Udinese, se vai alla Fiorentina e non l'acquisti lasci perplessi. Se i 25 milioni offerti non erano sufficienti, chiudi a 30, perché la qualità non ha prezzo. "Non è il costo della qualità che mi preoccupa, è il costo della mediocrità che mi rovina" era solito dire il G.M. dei St. Louis Cardinals, Bill Veeck. Si può sbagliare con Zaccagni dell'Hellas Verona, che mostra le sue doti a 25 anni, o Caputo, oggi a Sassuolo, che si conferma goleador in Serie A, a Empoli, a 31 anni, ma non riconoscere il valore di Locatelli, Zaniolo e De Paul, dopo averli avuti a disposizione, lascia di sale.