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Ghirelli: "Ha ragione l'Olbia. Arbitri? O si sta zitti o si denuncia"
Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, al termine della stagione ha scritto la seguente lettera aperta, pubblicata dal Corriere dello Sport:
I playoff sono stati una splendida immagine della Serie C. Canti, colori, partite tiratissime e combattute, stadi “colmi” di 320.000 paganti. Nessuno si può permettere di sfregiare questa prova di lealtà sportiva. Nulla può giustificare, nemmeno il dolore per la mancata promozione in B.
Aggiungo che consegnamo al calcio italiano:
a) un inizio di cambio di cultura sportiva e la fine di riti tribali; quando i presidenti di Triestina e Pisa, prima della partita, insieme, passano sotto le rispettive curve, noi cambiamo veramente;
b) ci sono state riforme rivoluzionarie sugli assetti societari, sul mancato pagamento degli emolumenti e relativa esclusione dal campionato, c’è una coda negativa in questo campionato? Si, ma ora abbiamo cambiato registro;
c) la CREDIBILITÀ la stiamo riconquistando con i fatti, non si giochi su questo patrimonio;
d) abbiamo formato arbitri di grande valore che calcheranno i palcoscenici nazionali ed internazionali. Sbagliano? Si, ognuno di noi sbaglia. Dò un consiglio: o si sta zitti o si va alla Procura della Repubblica se si pensa che ci siano reati. Non ne vedo alcuno salire quelle scale e, allora, si smetta col dire/non dire.
e) TRAPANI-PIACENZA, la finale "A" dei playoff per la promozione in Serie B, ha regalato due partite stupende. Fatemi sottolineare la grande prova di sportività dei calciatori e dei tecnici del Trapani, hanno onorato lo sport, senza avere ciò che un professionista dovrebbe avere.
Ha ragione l'Olbia. Ho aspettato per vedere cosa succedesse, ed ora senza peli sulla lingua dico come la penso, rispetto ogni club e pretendo che ogni club rispetti l'interesse generale. Noi della Serie C abbiamo un progetto vincente, sarà dura ma questo calcio lo cambieremo: IDENTITÀ, REGOLE e, soprattutto SOSTENIBILITÀ ECONOMICA. Aggiungo due valori: CORAGGIO e RISPETTO.
I playoff sono stati una splendida immagine della Serie C. Canti, colori, partite tiratissime e combattute, stadi “colmi” di 320.000 paganti. Nessuno si può permettere di sfregiare questa prova di lealtà sportiva. Nulla può giustificare, nemmeno il dolore per la mancata promozione in B.
Aggiungo che consegnamo al calcio italiano:
a) un inizio di cambio di cultura sportiva e la fine di riti tribali; quando i presidenti di Triestina e Pisa, prima della partita, insieme, passano sotto le rispettive curve, noi cambiamo veramente;
b) ci sono state riforme rivoluzionarie sugli assetti societari, sul mancato pagamento degli emolumenti e relativa esclusione dal campionato, c’è una coda negativa in questo campionato? Si, ma ora abbiamo cambiato registro;
c) la CREDIBILITÀ la stiamo riconquistando con i fatti, non si giochi su questo patrimonio;
d) abbiamo formato arbitri di grande valore che calcheranno i palcoscenici nazionali ed internazionali. Sbagliano? Si, ognuno di noi sbaglia. Dò un consiglio: o si sta zitti o si va alla Procura della Repubblica se si pensa che ci siano reati. Non ne vedo alcuno salire quelle scale e, allora, si smetta col dire/non dire.
e) TRAPANI-PIACENZA, la finale "A" dei playoff per la promozione in Serie B, ha regalato due partite stupende. Fatemi sottolineare la grande prova di sportività dei calciatori e dei tecnici del Trapani, hanno onorato lo sport, senza avere ciò che un professionista dovrebbe avere.
Ha ragione l'Olbia. Ho aspettato per vedere cosa succedesse, ed ora senza peli sulla lingua dico come la penso, rispetto ogni club e pretendo che ogni club rispetti l'interesse generale. Noi della Serie C abbiamo un progetto vincente, sarà dura ma questo calcio lo cambieremo: IDENTITÀ, REGOLE e, soprattutto SOSTENIBILITÀ ECONOMICA. Aggiungo due valori: CORAGGIO e RISPETTO.
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