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Dal Brasile a Torino per una fede folle. Rafael Valente non poteva mancare il 4 maggio a Superga: "Sto preparando del materiale per spiegare il Toro a casa mia"
domenica 5 maggio 2019, 20:24Mondo e Storia Granata
di Marina Beccuti
per Torinogranata.it

Dal Brasile a Torino per una fede folle. Rafael Valente non poteva mancare il 4 maggio a Superga: "Sto preparando del materiale per spiegare il Toro a casa mia"

Ormai è diventato un amico del mondo granata. E' brasiliano, non ha origini italiane, ma portoghesi, tiepidamente tifoso del Corinthians (la squadra che fu di Walter Casagrande e per la quale tifava il grande Ayrton Senna), ha scoperto il Toro grazie alla sua storia fatta di grandi imprese e di immense tragedie.

Così ha risposto all'intervista di Repubblica, fatta da Emanuele Gamba nei giorni scorsi.

"Ho cominciato a interessarmi al calcio dopo i Mondiali del 1998. Tifavo Corinthians, ma tiepidamente: mi interessava soprattutto la storia, quelle delle squadre e delle persone. Un giorno comprai un magazine sul Corinthians dove c'erano la cronistoria di tutte le divise vestite dal club. Mi colpì quella che indossarono l'8 maggio 1949: maglia granata, scudetto tricolore sul petto, calzoncini bianchi. Mi stregò, cominciai a interessarmi, volli capire. E da quel giorno mi immersi nel mondo granata".

Ha voluto imparare l'italiano per conoscere bene tutte le vicende legate al Toro, non solo della storia ma anche delle situazioni attuali.

Rafael Valente, di San Paolo, giornalista per Espn, è stato a Torino per la prima volta cinque anni fa: "Agosto 2014, il mio primo viaggio intercontinentale: destinazione Torino. La mia prima partita dal vivo, Toro-Fiorentina. La mia prima volta a Superga. E soprattutto la conferma assoluta che tutto quello su cui avevo fantasticato da San Paolo era vero, era giusto: il Toro è qualcosa che riguarda lo spirito, l'anima, è far parte di una comunità che condivide dei valori. È la marcia dell'orgoglio granata, 4 maggio granata del 2003: lì capii la differenza tra tifare e sentire".

E' tornato a Torino per le celebrazioni del 70esimo anniversario della tragedia di Superga: "Credo che il 4 maggio sia una specie di data di nascita, non solo di lutto: quel giorno è nato il Toro per come lo sentiamo noi, per come abbiamo imparato ad amarlo. Sto raccogliendo materiale per un documentario, vorrei provare a spiegare il Toro al Brasile".