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...con Francesco Marroccu
“Genoa, sette mesi logoranti: giusto lasciarsi. Segnalato dal figlio di Preziosi, vado via apprezzato da tutti. Nicola? Deciderà Faggiano. Inter, dai una chance a Nainggolan”
Francesco Marroccu dice addio al Genoa. Lo fa mantenendo un profilo basso e con la consapevolezza di aver dato tutto per la causa rossoblù. “Sono stati sette mesi logoranti, alla fine l’obiettivo raggiunto e con l’armonia che abbiamo creato con tutte le componenti avrei rischiato, da dirigente, di non prendere decisioni in maniera corretta e pulita”, dice il direttore sportivo sardo a TuttoMercatoWeb.
Dopo la salvezza che scelte avrebbe fatto?
“Sarebbe stato difficile prendere qualsiasi decisione in maniera distaccata per come deve operare un buon dirigente. Giusto dirsi addio nel momento più bello a salvezza raggiunta”.
Giusto ripartire da Nicola?
“Valuterà Daniele Faggiano, gli faccio un grande in bocca al lupo”.
Il momento più difficile?
“Il post lockdown. Una partita, quella contro l’Udinese, ha segnato la mia preoccupazione. Li ho capito che ci sarebbero state delle difficoltà. Ma abbiamo fatto un grande lavoro di squadra”.
La settimana di Genoa-Verona è stata accompagnata dalle polemiche e dalle congetture: Veloso, sposato con la figlia di Preziosi, gioca in gialloblù, come Gunter che è di proprietà del Grifone.
“Una considerazione del genere può farla solo chi non conosce il Verona e Ivan Juric che è un uomo e uno sportivo vero. Avrei voluto portarlo al Leeds durante la mia esperienza inglese . La storia italiana crea e ricerca questi argomenti, ma eliminare tutta questa dietrologia aiuterebbe”.
Ha rimpianti legati al mercato di gennaio?
“No. Abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi prefissati. A fine mercato ci sentivamo forti, questa consapevolezza l’abbiamo portata sul campo ottenendo risultati importanti. Dopo il lockdown la prima partita ci ha proiettati su una realtà con cui non avevamo fatto i conti. Ci siamo salvati all’ultima giornata facendo però ventotto punti sotto la gestione Nicola. E se contano i risultati, il mister ha fatto un grande lavoro”.
E con Thiago Motta che rapporto ha avuto?
“Dal punto di vista tecnico non posso che parlarne bene. Non ho avuto tempo di instaurare un feeling con lui, ma in cuor mio credo di poter dire che ha tante qualità”.
Ha pagato lo scetticismo iniziale, l’avevano indicata come il raccomandato della situazione...
“Non nascondo che sono stato segnalato dal figlio del presidente, ma credo di aver meritato il rispetto e la considerazione di tutti: la mia più grande vittoria. Vado via apprezzato da tutti. E per la prima volta voglio citare un singolo: Marco Rossi. Mi è stato a fianco come non mi era mai capitato prima con nessun collaboratore”.
E ora che ha lasciato il Genoa?
“Ho fatto due lockdown. Uno per il Covid e un altro per il Genoa. Sono rimasto lontano dalla famiglia, che oggi è la mia priorità. Quando capiterà l’opportunità sarò pronto a partire. Oggi non ho ricevuto chiamate”.
Dove immagina Nainggolan a fine mercato?
“È uno dei calciatori a cui sono più legato. Augurandogli ogni bene lo vedo in un top club. E mi farebbe piacere se avesse una chance da Conte. Il suo spirito di rivalsa potrebbe essere utile alla causa dell’Inter”.
Dopo la salvezza che scelte avrebbe fatto?
“Sarebbe stato difficile prendere qualsiasi decisione in maniera distaccata per come deve operare un buon dirigente. Giusto dirsi addio nel momento più bello a salvezza raggiunta”.
Giusto ripartire da Nicola?
“Valuterà Daniele Faggiano, gli faccio un grande in bocca al lupo”.
Il momento più difficile?
“Il post lockdown. Una partita, quella contro l’Udinese, ha segnato la mia preoccupazione. Li ho capito che ci sarebbero state delle difficoltà. Ma abbiamo fatto un grande lavoro di squadra”.
La settimana di Genoa-Verona è stata accompagnata dalle polemiche e dalle congetture: Veloso, sposato con la figlia di Preziosi, gioca in gialloblù, come Gunter che è di proprietà del Grifone.
“Una considerazione del genere può farla solo chi non conosce il Verona e Ivan Juric che è un uomo e uno sportivo vero. Avrei voluto portarlo al Leeds durante la mia esperienza inglese . La storia italiana crea e ricerca questi argomenti, ma eliminare tutta questa dietrologia aiuterebbe”.
Ha rimpianti legati al mercato di gennaio?
“No. Abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi prefissati. A fine mercato ci sentivamo forti, questa consapevolezza l’abbiamo portata sul campo ottenendo risultati importanti. Dopo il lockdown la prima partita ci ha proiettati su una realtà con cui non avevamo fatto i conti. Ci siamo salvati all’ultima giornata facendo però ventotto punti sotto la gestione Nicola. E se contano i risultati, il mister ha fatto un grande lavoro”.
E con Thiago Motta che rapporto ha avuto?
“Dal punto di vista tecnico non posso che parlarne bene. Non ho avuto tempo di instaurare un feeling con lui, ma in cuor mio credo di poter dire che ha tante qualità”.
Ha pagato lo scetticismo iniziale, l’avevano indicata come il raccomandato della situazione...
“Non nascondo che sono stato segnalato dal figlio del presidente, ma credo di aver meritato il rispetto e la considerazione di tutti: la mia più grande vittoria. Vado via apprezzato da tutti. E per la prima volta voglio citare un singolo: Marco Rossi. Mi è stato a fianco come non mi era mai capitato prima con nessun collaboratore”.
E ora che ha lasciato il Genoa?
“Ho fatto due lockdown. Uno per il Covid e un altro per il Genoa. Sono rimasto lontano dalla famiglia, che oggi è la mia priorità. Quando capiterà l’opportunità sarò pronto a partire. Oggi non ho ricevuto chiamate”.
Dove immagina Nainggolan a fine mercato?
“È uno dei calciatori a cui sono più legato. Augurandogli ogni bene lo vedo in un top club. E mi farebbe piacere se avesse una chance da Conte. Il suo spirito di rivalsa potrebbe essere utile alla causa dell’Inter”.
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