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...con Serse Cosmi
“Milan, sei da Scudetto.Juve in ritardo,ma può recuperare terreno. Dispiaciuto per Faggiano, Genoa piazza ammaliatrice: so cosa si prova quando si va via. Serie B, che bel Venezia! Io e il Perugia...”
La carica di sempre, il Covid è alle spalle. Serse Cosmi guarda il campionato in tv, durante la quarantena si e dilettato a giocare a padel contro il muro come testimoniato dai post su Instagram e ora è in attesa della chiamata giusta, per tornare a dimostrare il suo valore in panchina. Archiviati i problemi, l’ex allenatore di - tra le altre - Udinese, Trapani e Perugia, si concede ai microfoni di TuttoMercatoWeb.
Cosmi, come sta?
“Adesso è tutto superato. Ma non ho avuto particolari sintomi. Nel primo lockdown mi sono ripulito il cervello. In questo caso invece ho avuto un po’ di ansia. Il Covid è una brutta bestia, la mia vita è sempre stata fatta di rapporti, stare fermo a casa mi ha creato qualche difficoltà. Ma sono vicino e penso a chi il Covid lo ha avuto in maniera violenta. Io sono stato fortunato. E finalmente fuori”.
Su Instagram è molto attivo...
“Si. A volte mi viene in mente qualcosa, un’immagine, una canzone, una frase. E cerco di esprimere i miei pensieri. Poi però ci sono momenti in cui mi verrebbe di chiudere tutto e lasciar perdere perché c’è gente che utilizza Instagram senza logica. Poi attraverso i social riscopri vecchi amici e tante cose che altrimenti non avresti fatto. Spesso però si va oltre... diventa un modo di accanirsi contro qualcosa e toglie valore alla possibilità di condividere cose in maniera pulita”.
Durante la quarantena si è allenato per... il padel.
“Mio figlio gioca da diversi anni, ed è anche molto bravo. Prima lo andavo a vedere quando giocava con Marco Materazzi. Mi ha coinvolto. Io più che altro ho utilizzato la racchetta per sfogarmi durante la quarantena. Ora proverò a divertirmi”.
Sorpreso dal Milan?
“Senza il finale dell’anno scorso il Milan sarebbe stato la vera sorpresa del campionato. Aveva fatto di intravedere di poter diventare una squadra, ha confermato Pioli e oggi sta raccogliendo i frutti grazie al suo lavoro e anche ad un grande campione come Ibra”.
Questo Milan può pensare allo Scudetto?
“Assolutamente si. È un bel gruppo, la società è forte. Sia Maldini che Massara si sono dimostrati all’altezza. E poi c’è Ibra”.
Che succede alla Juve?
“Non è straripante come negli anni passati. L’allenatore è nuovo, non ha potuto provare tante situazioni nel precampionato. È in ritardo. Ma insieme all’Inter, al Napoli al Milan e alla Lazio può ambire alla vittoria del campionato”.
Pirlo un rischio calcolato?
“Certo. Non posso pensare che una società così importante scelta un profilo senza tenere in considerazione tutte le caratteristiche. Mettere in panchina un allenatore senza esperienza è stata una scelta forte. Pirlo inizia un mestiere nuovo, se la società gli starà vicino come è logico che sia, può recuperare terreno”.
Il Genoa ha esonerato Faggiano. Lei conosce sia l’ambiente che il direttore con cui avete sfiorato la Serie A con il Trapani. Sorpreso?
“Dal Genoa c’è da aspettarsi di tutto, ma non voglio entrare nel merito. Sicuramente mi dispiace per Daniele, da quando ha iniziato questo mestiere non ha mai fallito una stagione. Le sue squadre hanno sempre ottenuto grandi campionati. E conosco il Genoa, è una piazza ammaliatrice: ti prende tanto. Abbiamo parlato, ci siamo sentiti, l’ho chiamato per stargli vicino perché quando ho qualche difficoltà è il primo a chiamarmi, gli ho dimostrato la mia vicinanza. E io so cosa si prova quando lasci il Genoa....”.
Che campionato è la Serie B?
“Il solito campionato indecifrabile. Lo era senza COVID, figuriamoci adesso. È troppo difficile programmare con questa situazione. Credo che il Lecce sia davanti a tutti come organico e voglia di risalire oltreché come forza societaria. Crea tanto, fa tanti gol, è allenato bene. E poi l’innesto di Corvino non ha bisogno di presentazioni. Poi c’è la Salernitana che sembra partita con il piede giusto, l’Empoli, il Cittadella e le solite. Mi piace il Venezia per come è stato costruito, gioca bene, un calcio propositivo con giocatori che stanno crescendo tantissimo”.
Col senno di poi l’anno scorso avrebbe accettato la chiamata del Perugia?
“Per me Perugia non è mai stata una scelta. È un obbligo. Se me lo riproponessero mille volte direi di sì altre mille e dieci. Non rimugino. Quando fai una scelta sai che rischi si corrono. E io la scelta la rifarei, magari altre cose no”.
Cosmi, come sta?
“Adesso è tutto superato. Ma non ho avuto particolari sintomi. Nel primo lockdown mi sono ripulito il cervello. In questo caso invece ho avuto un po’ di ansia. Il Covid è una brutta bestia, la mia vita è sempre stata fatta di rapporti, stare fermo a casa mi ha creato qualche difficoltà. Ma sono vicino e penso a chi il Covid lo ha avuto in maniera violenta. Io sono stato fortunato. E finalmente fuori”.
Su Instagram è molto attivo...
“Si. A volte mi viene in mente qualcosa, un’immagine, una canzone, una frase. E cerco di esprimere i miei pensieri. Poi però ci sono momenti in cui mi verrebbe di chiudere tutto e lasciar perdere perché c’è gente che utilizza Instagram senza logica. Poi attraverso i social riscopri vecchi amici e tante cose che altrimenti non avresti fatto. Spesso però si va oltre... diventa un modo di accanirsi contro qualcosa e toglie valore alla possibilità di condividere cose in maniera pulita”.
Durante la quarantena si è allenato per... il padel.
“Mio figlio gioca da diversi anni, ed è anche molto bravo. Prima lo andavo a vedere quando giocava con Marco Materazzi. Mi ha coinvolto. Io più che altro ho utilizzato la racchetta per sfogarmi durante la quarantena. Ora proverò a divertirmi”.
Sorpreso dal Milan?
“Senza il finale dell’anno scorso il Milan sarebbe stato la vera sorpresa del campionato. Aveva fatto di intravedere di poter diventare una squadra, ha confermato Pioli e oggi sta raccogliendo i frutti grazie al suo lavoro e anche ad un grande campione come Ibra”.
Questo Milan può pensare allo Scudetto?
“Assolutamente si. È un bel gruppo, la società è forte. Sia Maldini che Massara si sono dimostrati all’altezza. E poi c’è Ibra”.
Che succede alla Juve?
“Non è straripante come negli anni passati. L’allenatore è nuovo, non ha potuto provare tante situazioni nel precampionato. È in ritardo. Ma insieme all’Inter, al Napoli al Milan e alla Lazio può ambire alla vittoria del campionato”.
Pirlo un rischio calcolato?
“Certo. Non posso pensare che una società così importante scelta un profilo senza tenere in considerazione tutte le caratteristiche. Mettere in panchina un allenatore senza esperienza è stata una scelta forte. Pirlo inizia un mestiere nuovo, se la società gli starà vicino come è logico che sia, può recuperare terreno”.
Il Genoa ha esonerato Faggiano. Lei conosce sia l’ambiente che il direttore con cui avete sfiorato la Serie A con il Trapani. Sorpreso?
“Dal Genoa c’è da aspettarsi di tutto, ma non voglio entrare nel merito. Sicuramente mi dispiace per Daniele, da quando ha iniziato questo mestiere non ha mai fallito una stagione. Le sue squadre hanno sempre ottenuto grandi campionati. E conosco il Genoa, è una piazza ammaliatrice: ti prende tanto. Abbiamo parlato, ci siamo sentiti, l’ho chiamato per stargli vicino perché quando ho qualche difficoltà è il primo a chiamarmi, gli ho dimostrato la mia vicinanza. E io so cosa si prova quando lasci il Genoa....”.
Che campionato è la Serie B?
“Il solito campionato indecifrabile. Lo era senza COVID, figuriamoci adesso. È troppo difficile programmare con questa situazione. Credo che il Lecce sia davanti a tutti come organico e voglia di risalire oltreché come forza societaria. Crea tanto, fa tanti gol, è allenato bene. E poi l’innesto di Corvino non ha bisogno di presentazioni. Poi c’è la Salernitana che sembra partita con il piede giusto, l’Empoli, il Cittadella e le solite. Mi piace il Venezia per come è stato costruito, gioca bene, un calcio propositivo con giocatori che stanno crescendo tantissimo”.
Col senno di poi l’anno scorso avrebbe accettato la chiamata del Perugia?
“Per me Perugia non è mai stata una scelta. È un obbligo. Se me lo riproponessero mille volte direi di sì altre mille e dieci. Non rimugino. Quando fai una scelta sai che rischi si corrono. E io la scelta la rifarei, magari altre cose no”.
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