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Dalla salvezza stentata al sogno Champions. Il West Ham è a pochi passi dalla storia
C'è una squadra, in Premier League, che sta facendo sognare milioni di tifosi e che potrebbe raggiungere un traguardo storico, mai tagliato in 126 anni di vita. È uno dei club londinesi più famosi e maggiormente trattati nella narrativa contemporanea (e per questo seguito in tutto il mondo): il West Ham di David Moyes, battendo ieri il Leicester, si è portato a un solo punto in classifica dai ragazzi di Brendan Rodgers. La quarta posizione attuale vorrebbe dire qualificazione in Champions League, un sogno che nessuno avrebbe pensato fosse realizzabile, soprattutto dopo le ultime stagioni travagliate. Restare con i piedi per terra, ora, è davvero impossibile, perché settimana dopo settimana il West Ham ha acquisito sempre più fiducia e consapevolezza, mostrando una maturità davvero sorprendente. Certo, la concorrenza è spietata: Chelsea, Liverpool ed Everton (qualora dovesse vincere le due partite da recuperare) non hanno intenzione di mollare, ma gli Hammers hanno dalla loro parte un entusiasmo davvero contagioso.
Il lavoro di Moyes - Ma come ha fatto il West Ham a passare dal 16° posto con cui chiuse lo scorso campionato a questi straordinari risultati? Sembra scontato, ma innanzitutto c'è la mano dell'allenatore. David Moyes conosceva bene l'ambiente quando subentrò a Manuel Pellegrini nel dicembre 2019. L'obiettivo era raggiungere la salvezza e l'ex manager di Everton e Manchester United ci è riuscito non senza qualche patema. Nel frattempo, ha cementato il gruppo, che si è arricchito con gli arrivi di Said Benrahma, Tomas Soucek, Vladimir Coufal, Craig Dawson e soprattutto Jesse Lingard, colui che ha dato una marcia in più. Moyes ha cominciato la stagione con un prudente 3-4-2-1, per poi passare al 4-2-3-1 da gennaio, quando l'acquisto del centrocampista inglese ha letteralmente stravolto le gerarchie interne e della Premier League.
Lingard devastante, Ogbonna leader della difesa - L'impatto di Lingard è stato devastante: otto reti e quattro assist in nove presenze da febbraio, un rendimento al di là delle più rosee aspettative. Grazie ai suoi gol e a quelli di Soucek, Moyes è riuscito a sopperire alla cessione di Sebastien Haller, rimpiazzato al centro dell'attacco dal tuttofare Michail Antonio. Ma il vero uomo-mercato è sempre Declan Rice, anima della squadra insieme a Mark Noble. In questa bellissima favola c'è anche un pizzico d'Italia, perché Angelo Ogbonna sta vivendo probabilmente la migliore annata della sua carriera. Non sarà un idolo come Paolo Di Canio, ma l'ex centrale di Torino e Juventus ha preso per mano la difesa: le Blowing bubbles, ora, proveranno a non dissolversi.
Il lavoro di Moyes - Ma come ha fatto il West Ham a passare dal 16° posto con cui chiuse lo scorso campionato a questi straordinari risultati? Sembra scontato, ma innanzitutto c'è la mano dell'allenatore. David Moyes conosceva bene l'ambiente quando subentrò a Manuel Pellegrini nel dicembre 2019. L'obiettivo era raggiungere la salvezza e l'ex manager di Everton e Manchester United ci è riuscito non senza qualche patema. Nel frattempo, ha cementato il gruppo, che si è arricchito con gli arrivi di Said Benrahma, Tomas Soucek, Vladimir Coufal, Craig Dawson e soprattutto Jesse Lingard, colui che ha dato una marcia in più. Moyes ha cominciato la stagione con un prudente 3-4-2-1, per poi passare al 4-2-3-1 da gennaio, quando l'acquisto del centrocampista inglese ha letteralmente stravolto le gerarchie interne e della Premier League.
Lingard devastante, Ogbonna leader della difesa - L'impatto di Lingard è stato devastante: otto reti e quattro assist in nove presenze da febbraio, un rendimento al di là delle più rosee aspettative. Grazie ai suoi gol e a quelli di Soucek, Moyes è riuscito a sopperire alla cessione di Sebastien Haller, rimpiazzato al centro dell'attacco dal tuttofare Michail Antonio. Ma il vero uomo-mercato è sempre Declan Rice, anima della squadra insieme a Mark Noble. In questa bellissima favola c'è anche un pizzico d'Italia, perché Angelo Ogbonna sta vivendo probabilmente la migliore annata della sua carriera. Non sarà un idolo come Paolo Di Canio, ma l'ex centrale di Torino e Juventus ha preso per mano la difesa: le Blowing bubbles, ora, proveranno a non dissolversi.
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